"Di padre in figlia", girata a
Bassano, sarà presto in tv

Giovedì 30 Giugno 2016 di Elena Ferrarese
"Di padre in figlia", girata a Bassano, sarà presto in tv
È questione di pochi mesi perché finisca l’attesa per vedere in televisione la fiction “Di Padre in Figlia”. Lo ha annunciato ieri la Rai presentandola tra gli oltre 50 titoli di fiction della prossima stagione, tra l’autunno 2016 e il 2017. Ad attenderla, oltre agli appassionati del genere, ci sono soprattutto i bassanesi che hanno visto girare “Di Padre in Figlia” lo scorso anno nella propria città.

La produzione è nata da un’idea di Cristina Comencini ed è stata girata quasi interamente a Bassano del Grappa, anche se il set si è diviso tra Marostica, Schiavon, Montegalda, Padova e perfino in Brasile. Diretta da Riccardo Milani, “Di Padre in Figlia” vanta nel cast Cristiana Capotondi, Stefania Rocca, Alessio Boni, Matilde Gioli (valletta del “Rischiatutto” di Fabio Fazio), Alessandro Roja, Domenico Diele, Denis Fasolo e l’attrice e conduttrice televisiva bassanese Francesca Cavallin.

Le quattro puntate intrecciano  i temi del mutamenti del costume italiano, l’imprenditoria femminile, fino alla legge sul divorzio e quella sull’aborto. Raccontano l’epopea di una famiglia produttrice di distillati, del suo patriarca che punta tutto sul figlio maschio e di tre sorelle intraprendenti. Una in particolare, interpretata dalla Capotondi, che riuscirà a portare avanti l’azienda familiare districandosi però tra numerosi problemi di un mondo comandato da uomini.

Quest'opera ha coinvolto 25 negozi, 850 comparse, 9 bambini protagonisti, senza contare la collaborazione di falegnami, sarte, tecnici, parrucchieri e delle quattro maggiori distillerie del territorio: Poli, Nardini, Brunello e Schiavo. “Abbiamo distillato di notte - ha raccontato in un’intervista il noto grappaiolo Jacopo Poli - per permettere loro di girare di giorno. Abbiamo riesumato macchinari per l’imbottigliamento e tutto ciò che poteva essere coerente con il periodo della fiction (dagli anni ’50 fino agli ’80). Ma il nostro alambicco in realtà risale alla fine del secolo scorso, quindi si prestava bene a percorrere queste epoche”.

“Un centro storico storico conservato così bene - ha commentato il regista parlando di Bassano - permette un lavoro abbastanza semplice. Certo, poi c’è l’impegno di tutti i settori, ma anche quello dei cittadini a sopportare disagi e inevitabili complicazioni. Ma mai come questa volta, devo dire, c’è successo di avere un impatto così positivo: gente educata disponibile collaborativa e anche molto efficiente. Qualità che mi fanno amare molto un territorio che conoscevo poco”. 

Le foto della presentazione della fiction a Villa Giusti
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