Ciclopista, il comitato: «Dalle parole ai fatti». Ma i lavori incombono.
Consegnate a Zaia le 8mila firme

Martedì 17 Gennaio 2017 di Roberto Lazzarato
Valbrenta, ciclopista, Zaia

VALBRENTA. La petizione per salvare il Sentiero del Brenta è stata consegnata al governatore Luca Zaia. Ma quali saranno gli sviluppi futuri della controversa vicenda che si trascina da mesi tra appelli e sottoscrizioni, prese di posizione pro e contro, inaspettati dietrofront, certezze stabilite da atti ufficiali, proclami e repliche che contribuiscono, più che a dipanare, ad ingarbugliare la già intricata matassa della ciclopista e del sentiero del Brenta.

Se il comitato 'Salviamo il sentiero del Brenta’ ha appreso con soddisfazione le dichiarazioni di un possibile passo indietro della Regione dell’assessora Elena Donazzan, categorico è stato l’appello di Stefania Pontarolo, del comitato, «ora dalle parole si passi ai fatti. E’ indispensabile ascoltare la voce dei cittadini e rivedere il progetto. Qualsiasi scelta deve essere fatta in modo partecipativo discutendo con i cittadini, amministratori locali e Regione attorno allo stesso tavolo, perché il territorio interessato è di tutti».
Di parole in libera uscita ne sono state versate fin troppe, ma, come sempre, alla fine sono i fatti che contano. E i fatti, gli atti concreti, sono presto riassumibili.
 

 

Domenica, a Rosà, in occasione dell’inaugurazione del Polo Scolastico di Cusinati-San Pietro ‘Marco Polo’, «abbiamo consegnato al governatore Luca Zaia la lettera-appello e le oltre 8000 firme raccolte finora con la petizione - ha informato Elisabetta Foresta, presidente del comitato ‘Salviamo il Sentiero del Brenta’. - Nessuna dichiarazione o promessa. Il presidente si è dimostrato informato sulla questione e comunque disponibile ad approfondire e verificare se c’è la possibilità di trovare una soluzione al problema».

Presente alla cerimonia anche il consigliere regionale Nicola Finco, che giorni fa ha ribadito che «non spetta alla Regione la modifica dei progetti», invitando la collega Donazzan a rivolgersi per tale incombenza alla sorella assessora del comune di Pove del Grappa, territorialmente competente per il progetto contestato in questione.
Stando sul pezzo, quindi ai fatti e non alle chiacchiere, un aspetto determinante è stato sottolineato dal presidente dell’Unione Montana, Luca Ferazzoli, in riferimento alle scadenze e all’iter della macchina organizzativa messasi in moto per ottenere i finanziamenti previsti per la ciclopista. Le gare di appalto sono state fatte e «la consegna dei lavori alle ditte è prevista entro il 31 gennaio (con termine dei lavori il 31 luglio 2017, ndr), - ha dichiarato il presidente, neo eletto in provincia. - L'Unione Montana, all'interno di paletti inamovibili, sta cercando in tutti i modi di attutire l'impatto ambientale con prodotti innovativi, ma senza mettere in discussione la collocazione dell’opera».

Su ipotizzati dietrofront della Regione, «che richiedesse modifiche sostanziali, con garanzia circa il mantenimento del contributo, noi non ci sottrarremo al confronto». Queste le parole e i fatti. 

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