Il super garage da dove sono uscite
le 120 auto d'epoca della fiction Rai:
al Bonfanti in passerella le bellissime

Sabato 21 Novembre 2015 di Maria Elena Mancuso
Auto d'epoca sul set della fiction Rai Di padre in figlia
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ROMANO D'EZZELINO - Sono arrivate da qui le 120 auto d’epoca utilizzate durante le riprese della fiction Rai “Di padre in figlia” che per sei settimane hanno allietato le cronache cittadine bassanesi, ma il Museo Bonfanti Vimar, di Romano D’Ezzelino, non è certo nuovo a questo genere di collaborazioni.

“Partecipiamo spesso alla realizzazione di film e fiction per la tv”, ci racconta Stefano Chiminelli, presidente del Circolo Veneto Automoto d’Epoca, i cui soci fondarono, quasi 25 anni fa, il Museo Bonfanti. “Nei prossimi giorni, ad esempio, saremo a Torino impegnati in una produzione, sempre targata Rai Fiction, su Luisa Spagnoli, la lungimirante imprenditrice italiana che negli anni Venti del Novecento ideò il famoso cioccolatino chiamato Bacio Perugina. Ma siamo stati anche sul set di Vajont nel 2001 e su tanti altri set, portando su e giù per lo stivale le nostre meravigliose auto. Ed ogni volta si è trattato di una nuova avventura, fatta di grande cura dei dettagli, impegno certosino e un bel po’ di duro lavoro. Per quanto riguarda "Di padre in figlia", ad esempio, i primi contatti risalgono già all’aprile scorso. Dopo gli accordi preliminari, è stato il momento di leggere la sceneggiatura per intero e capire bene quali e quante auto servissero. In questo caso l’ambientazione andava dal 1958 ai primi anni Ottanta, si trattava quindi di recuperare sia mezzi abbastanza recenti, e quindi più facili da guidare, sia veicoli più antichi e difficoltosi da condurre. E in quest’ultimo caso niente attori o comparse, sono stati gli stessi proprietari a partecipare alle riprese, guidando le proprie auto.

E comunque va detto che, al di là del nostro lavoro, l’ultima parola in fatto di modelli e colori dei mezzi, spetta ai registi. E non sempre ci rendono la vita facile!”.

Le bellissime del Museo Bonfanti

Anche se, dati i quasi cinquemila veicoli ospitati nelle sale del museo in questi 25 anni, sembra davvero improbabile che qualcuno possa avanzare richieste irrealizzabili.

“Effettivamente nelle 39 mostre temporanee realizzate qui al Bonfanti, ne abbiamo davvero viste tante”, racconta con un pizzico di orgoglio Chiminelli. “Solitamente allestiamo due mostre all’anno, durante le quali ospitiamo veicoli provenienti davvero da tutto il mondo. Non un museo statico, quindi, ma una forma museale dinamica, in continuo movimento. Una caratteristica peculiare che ci ha permesso di vincere, per ben cinque volte, il premio come “miglior museo europeo della motorizzazione”, concorrendo con veri colossi come il Museo Mercedes-Benz di Stoccarda".

"Il nostro lavoro non si limita però al solo mondo dell’automobile - prosegue Chiminelli -. Cerchiamo infatti, con la stessa passione e lo stesso impegno, di documentare sia l’ingegno, che la mobilità in ogni sua forma. A partire da Marco Polo, sino a giungere ad internet. Uno strumento eccezionale che, nel nuovo millennio, mobilita informazioni e ci permette di comunicare e conoscere persone, cose e luoghi, altrimenti irraggiungibili. Tutto questo ci ha portato a ricercare, raccogliere e pubblicare informazioni e reperti, che hanno dato vita ad una mostra e all’Enciclopedia del motorismo, mobilità e ingegno veneto. Una raccolta eccezionale che racconta la vocazione industriale della nostra regione, distante anni luce dall’idea solitamente diffusa di un Veneto prettamente agricolo. Qualche esempio? Il motore a scoppio, innanzitutto. Tutti credono che ad inventarlo sia stato Benz, ma si sbagliano. Il nostro Enrico Bernardi, infatti, veronese, registrò il brevetto ben tre mesi prima del più noto tedesco. E che dire poi del vicentino Federico Faggin, lo scienziato inventore del microchip, senza cui tutta la tecnologia che usiamo ormai quotidianamente, non esisterebbe?”.

Le auto d’epoca, i cimeli e i tantissimi altri reperti di questo straordinario patrimonio collettivo, sono attualmente esposti al Museo Bonfanti Vimar. E ancora per due weekend, alle 15 di sabato 21 e sabato 28 novembre, sarà possibile prenotare una visita gratuita guidata, personalmente, dal curatore dell’esposizione Nino Balestra.

Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 16:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA