Sottopasso stretto e con pendenze
eccessive: perché è stato fatto così
La "difesa" del Comune di Bassano

Giovedì 29 Settembre 2016 di Elena Ferrarese
Il nuovo sottopasso fa discutere

BASSANO/ROSÀ - È stato aperto il discusso sottopasso di Via Rambolina, opera che in questi giorni ha sollevato polemiche tra il comune di Rosà e quello di Bassano. Ma anche tra i residenti della zona che non si capacitano sul perché il passaggio sia stato realizzato così stretto e così impegnativo, in termini di pendenza, ad esempio per le mamme con i passeggini, ma anche in generale per i pedoni e i ciclisti.

Si difende il Comune di Bassano, in particolare l’assessore alla cura urbana Roberto Campagnolo che si è sentito chiamato in causa in merito alla delusione del risultato di quest’opera: «Il problema è che chi progetta dieci anni prima non ha mai la capacità di proiettarsi sul futuro: le grane vengono fuori poi a cantiere aperto, quando è già troppo tardi. Quando noi ci siamo insediati con iter approvato sul quartiere abbiamo valutato che la larghezza era pari a quella che c’era prima. Abbiamo chiesto, consigliati anche del presidente di quartiere, a Sis e Spv (rispettivamente concessionaria e stazione appaltante della regione) di allargare la strada. Non ci hanno ascoltato, anche perché da quando sono andati sotto indagine della Corte dei Conti avendo speso due volte e mezzo in più per le opere rispetto a quelle concordate, non gli si può autorizzare nessuna spesa aggiuntiva. E hanno rifatto il sottopasso tale e quale. Quando ce l’hanno consegnato, abbiamo chiesto almeno di mettere in sicurezza lo spazio ciclo-pedonale».

Inaugurazione con delusione

 

«La polemica di Rosà - continua Campagnolo - è pretestuosa anche perché con Rosà ci siamo riuniti a giugno e tutto quello che abbiamo fatto lo abbiamo concordato assieme. Queste le testuali parole scritte nel verbale di riunione del 6 giugno 2016: “Vista la linea di condotta comune tra le due amministrazioni presenti, ovvero privilegiare il traffico ciclo-pedonale, si è optato di ripartire la sede stradale esistente in una corsia a senso unico con i dovuti margini laterali e realizzare un percorso ciclo-pedonale promiscuo…Si è determinato che attualmente l’apertura prevederà un senso unico che successivamente dovrà esser sostituito da un impianto semaforico fisso a garantire il passaggio degli autoveicoli con senso unico alternato in entrambe le direzioni”. 

«La nostra priorità - ha aggiunto in sindaco Riccardo Poletto - relativa a quest’opera (una delle tante complementari al più ampio progetto della costruzione della Superstrada Pedemontana Veneta del 2006) è stata mettere in sicurezza il flusso di pedoni e biciclette, un servizio che abbiamo voluto dare in modo particolare agli abitanti della zona sud del sottopasso per permettere loro di potersi recare (soprattutto i giovani) verso il Centro Studi in piena sicurezza. Il senso unico alternato sarà attivo quanto prima, massimo alcune settimane da oggi”. Per l’inizio dei lavori si attende l’arrivo dei semafori e degli archetti in acciaio che divideranno le corsie. 

«C’è molta preoccupazione - continua il sindaco -  che condivido con tutti i presidenti di quartiere e soprattutto con chi sarà interessato dal passaggio della Pedemontana Veneta, sulle condizioni di lavoro della superstrada. L’ipotesi che scongiuriamo al massimo, ma che non possiamo escludere al cento per cento, è che non venga completata. Quella più probabile è che i lavori potrebbero essere ancor più rallentati comportando una serie di disagi per il territorio. Giovedì 6 ottobre saremo a Roma con tutti i sindaci della zona per dire con forza che vogliamo avere certezze». 

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