Appello al ministro Minniti per non fare chiudere la polizia postale di Vicenza

Martedì 6 Febbraio 2018 di Vittorino Bernardi
Appello al ministro Minniti per non fare chiudere la polizia postale di Vicenza
SCHIO - Contro la decisione di chiudere la sezione vicentina della polizia postale e delle comunicazioni la società Pasubio Tecnologia di via XXIX Aprile che gestisce i servizi digitali per le pubbliche amministrazioni dell’Alto Vicentino ha lanciato ieri 5 febbraio un appello al ministro degli Interni Domenico Minniti, al presidente della Regione Veneto Luca Zaia e al presidente della Provincia di Vicenza Achille Variati. L’appello è stato esteso anche a tutti i sindaci del Vicentino perché a loro volta presentino la stessa richiesta. È chiaro nelle motivazioni il presidente Gianantonio Michelusi. «Da tempo è in atto nell’organico una continua riduzione di personale della sezione di Vicenza della polizia postale e delle comunicazioni, passato dalle 14 unità del 2014 a sole due unità nel 2018 e questo profila all’orizzonte la possibilità di prossima chiusura della sezione. Se ciò accadesse verrebbe meno sul territorio vicentino la preziosa attività svolta giornalmente dalla polizia postale, specializzata nel contrasto e nella repressione di tutti quei reati che avvengono avvalendosi delle tecnologie, quali truffe on-line, furto di identità, reati di cyberbullismo, pedofilia on-line e altro. Il Vicentino si troverebbe a non avere più un riferimento sicuro e un presidio, in un momento storico in cui il dato delle segnalazioni di reati informatici e delle richieste di aiuto da parte di cittadini è in costante aumento. Con la chiusura della sezione cesserebbero anche gli incontri formativi rivolti agli alunni, ai genitori, agli insegnanti e ai comitati organizzativi per educare al corretto uso delle tecnologie». Conclude così il presidente di Pasubio Tecnologia. «Tenendo conto che le spese di gestione sono sovvenzionate da Poste Italiane e non gravano sul ministero degli Interni nessuna logica di Spending Review può giustificare la chiusura delle sezioni provinciali, inclusa Vicenza, mentre è certo che lo smantellamento di questo importante apparato della sicurezza danneggerebbe esclusivamente i vicentini. Chiedo pertanto che siano riviste le scelte relative alla polizia postale e delle comunicazioni, sezione di Vicenza, affinché il territorio del vicentino non venga ulteriormente penalizzato e sia invece potenziato nell’organico».
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