Quando il crimine è "social",
Roberta Bruzzone in libreria

Giovedì 7 Aprile 2016
Quando il crimine è "social", Roberta Bruzzone in libreria

BASSANO - Nel salotto bianco di Vespa è stata anche protagonista di uno scambio elettrico col conduttore. Lei interveniva e interrompeva, lui è sbottato: «Vuoi condurre al posto mio?». Giovedì sera 7 aprile, alle 20.45, nella "galleria" della libreria La Bassanese, avrà tutto lo spazio per sè. La crimonologa Roberta Bruzzone è ospite a Incontri senza censura, il ciclo ideato dal libraio Marco Bernardi con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto.
 


Personaggio televisivo conosciuto al grande pubblico, psicologa forense, criminologa investigativa ed esperta in Criminalistica applicata all’analisi della scena del crimine, docente di Criminologia, Psicologia investigativa e Scienze forensi presso l’Università LUM Jean Monnet di Bari, Roberta Bruzzone svolge da anni attività di docenza sulle forme criminali emergenti con particolare riferimento ai rischi che si corrono online. È consulente tecnico nell’ambito di procedimenti penali, civili e minorili e si è occupata di molti tra i principali delitti avvenuti in Italia. È presidente dell’Accademia Internazionale delle Scienze Forensi e docente accreditato negli istituti di formazione della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri. È vicepresidente dell’Associazione “La caramella buona ONLUS”, che si occupa di sostenere le vittime di pedofilia. Svolge inoltre attività di docenza specialistica in numerosi master e corsi di perfezionamento universitari.

A Bassano parla anche del suo libro “Il lato oscuro dei social media”, uscito in Italia da pochi giorni e pubblicato da Imprimatur editore: la presentazione è un’ anteprima assoluta 2016 in Triveneto. Oggi molti dei crimini della “vita reale”  sono commessi on-line e diventano “cyber crimini”: truffe on-line, cyberbullismo, cyberpedopornografia, furti web di identità e dati aziendali, intrusione nella privacy, raggiri via e-mail e truffe di acquisti in siti web.

«Oggi di fatto il 42% dell’intera popolazione mondiale è online. E non sono tutte brave persone… La cronaca nera sempre più spesso ci racconta vicende che mostrano con quanta rapidità e facilità ciò che avviene sui social media può trasformarsi in una vera e propria scena del crimine. Quale protezione è possibile contro chi usa questo genere di sistemi contro di noi? Quali sono i principali rischi che si possono correre? E come possiamo difenderci e difendere le persone che ci stanno a cuore?». Il dato che esce dalle statistiche della Polizia di Stato per molti è inaspettato: un crimine su cinque viene commesso in rete.
 

Ultimo aggiornamento: 14:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA