Città del Vaticano – I Pandora-Papers – i documenti affiorati grazie al lavoro dell'International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ) – potrebbero spiegare il giallo dell'esistenza di fondi off-shore milionari riconducibili al fondatore dei Legionari di Cristo, Maciel Marcial Degollado di cui si è spesso parlato in Vaticano ma senza mai trovare riscontro.
I Legionari di Cristo
Il cardinale Velasio De Paolis quando divenne commissario dei Legionari di Cristo nel 2010 con il compito di “de-maciellizzare” e purificare una struttura considerata in pericolo per l'influenza nefasta di padre Maciel, iniziò anche a dare la caccia ai famosi conti off-shore milionari di cui si favoleggiava.
Undici anni dopo, grazie al lavoro investigativo e ai documenti pubblicati relativi ai Panama Papers qualche risposta agli interrogativi del cardinale De Paolis sembrano affiorare. In pratica pochi giorni dopo il 16 giugno 2010, quando papa Benedetto XVI nominò de Paolis per rimettere in piedi la congregazione, partì un ordine da parte dei Legionari per l'istituzione di un fondo fiduciario in Nuova Zelanda e nascondere milioni di dollari dalla supervisione del Vaticano.
Quel trust, chiamato Retirement and Medical Charitable Trust, era destinato «a ricevere e distribuire donazioni specificamente destinate a coprire le spese a beneficio dei sacerdoti e delle persone consacrate agli anziani e agli infermi, o per altri scopi religiosi, caritatevoli ed educativi».
Nell'ambito dei Pandora Papers è anche emerso che fu il sacerdote legionario, Luis Garza Medina, ex braccio destro di padre Maciel, a creare insieme ai suoi fratelli Dionisio e Felipe, due trust in Nuova Zelanda, che avevano come beneficiari i Legionari e che arrivarono a controllare quasi 300 milioni di dollari di investimenti.
La Congregazione
La Congregazione dei Legionari si è difesa affermando che i fondi sono riconducibili ad un singolo sacerdote e che non hanno visto il coinvolgimento dell'istituto nella gestione. Affermano di avere sempre rispettato le leggi, anche se ammettono la richiesta di prestiti a quei due fondi finiti per sostenere sacerdoti anziani e malati e per opere di beneficienza. La persona non citata nel comunicato dei Legionari sarebbe il sacerdote che storicamente si e' occupato delle finanze della Congregazione: Luis Garza Medina. I due trust si chiamano: Salus Trust e AlfaOmega Trust.
I Legionari di Cristo hanno anche aggiunto che la commissione vaticana che fece i controlli sulle sue finanze tra il 2010 e il 2014 non ha trovato «malversazioni o altre irregolarità negli anni fiscali esaminati».
Garza Medina, 64 anni, e' stato prima braccio destro di Maciel, poi vicario generale; negli anni Novanta il suo nome è finito anche nell'inchiesta sulla piaga della pedofilia.
La Congregazione dei Legionari di Cristo ha anche spiegato che «amministra le proprie risorse secondo norma di legge civile e canonica in ogni paese in cui è presente». E ancora. «Il fondo fiduciario non è mai stato usato per investire fondi della Congregazione. In alcuni casi, istituzioni relazionate con i Legionari di Cristo hanno chiesto prestiti ai due fondi fiduciari creati da questo sacerdote e dalla sua famiglia per finanziare progetti. La Congregazione sta rimborsando ai due fondi fiduciari prestiti che ha ricevuto da questo sacerdote prima che con la sua famiglia costituissero questi fondi».