Abusi, maxi risarcimenti per le vittime e la (ricca) Chiesa tedesca comincia a temere per le sue finanze

Venerdì 14 Luglio 2023 di Franca Giansoldati
Abusi, maxi risarcimenti per le vittime e la (ricca) Chiesa tedesca comincia a temere per le sue finanze

L'ondata di azioni legali contro le diocesi tedesche per ottenere risarcimenti per gli abusi sessuali subiti, sta sollevando parecchie domande sulla capacità della Chiesa più ricca d'Europa di far fronte alle crescenti richieste delle vittime.

Alcuni mesi fa aveva segnato una svolta la sentenza di un caso avvenuto a Colonia che ha costretto la diocesi a pagare in una sola volta 300 mila euro a un ex chierichetto. Una altra vittima (sempre a Colonia) ora ne chiede 800 mila, si tratta della figlia adottiva di un prete che nel frattempo è stato ridotto allo stato laicale ed è stato condannato a 12 anni di carcere per i molteplici abusi avvenuti tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta. La donna all'epoca era poco più che una adolescente e rimase incinta due volte, e per due volte fu costretta ad abortire. Secondo la agenzia KNA la vittima avrebbe finora ricevuto 70.000 euro dalla Chiesa come riconoscimento delle sofferenze ma nella causa ne chiede 830.000 euro per i danni, più ulteriori 20 mila per le terapie. Una cifra enorme. La domanda che serpeggia tra i vescovi è se le casse della Chiesa riusciranno a reggere economicamente le domande di risarcimento che al momento solo all'inizio.

Abusi, in Germania le vittime chiedono ai vescovi di rinegoziare i risarcimenti, sono troppo bassi

Secondo il canonista Norbert Luedecke, nonostante i possibili risarcimenti elevati, le diocesi cattoliche in Germania non rischiano l'insolvenza o la bancarotta come è già accaduto negli Stati Uniti. «Non credo che sia realistico. Le tasse ecclesiastiche continuano ad affluire molto generosamente», ha dichiarato al quotidiano Rheinische Post. I vescovi sono autorizzati a utilizzare le tasse ecclesiastiche per pagare le vittime. 

Abusi, in Germania la Chiesa stanzia 40 milioni di euro per le vittime. Ma in Italia la Cei non vuole parlare di risarcimenti

In diversi tribunali sono in corso dibattimenti per risarcimenti. In Baviera, il tribunale regionale di Traunstein sta negoziando la richiesta di un risarcimento di almeno 300.000 euro da parte dell'arcidiocesi di Monaco. Negli ultimi due anni le vittime hanno ricevuto in media circa 22.000 euro anche se a seguito della sentenza di Colonia, le associazioni delle vittime chiedono di adeguare l'importo di questi pagamenti.

Il Vaticano promuove un sondaggio pubblico per migliorare la sua strategia contro la pedofilia

Il tema degli abusi continua a scuotere le fondamenta della vita della Chiesa. Accanto al problema dei risarcimenti, le diocesi si trovano costrette ad affrontare anche la memoria relativa a quei vescovi, arcivescovi o cardinali defunti riconosciuti colpevoli per avere insabbiato durante il loro mandato casi raccapriccianti. La reazione che si sta facendo largo è quella di cancellare dalle vie della città o dalle piazze i nomi dei prelati ai quali la amministrazione aveva deciso, in passato, di dedicarle. 

A Paderborn, la cripta della cattedrale, restaurata e ridisegnata, sarà riaperta domenica con l'aggiunta di un pannello informativo che richiama l'attenzione sugli errori commessi dagli ex arcivescovi Lorenz Jaeger (in carica dal 1941 al 1973) e Johannes Joachim Degenhardt (dal 1974 al 2002). Entrambi sono sepolti nella cripta.

Abusi, deflagra il dilemma su cosa fare delle tombe dei defunti vescovi insabbiatori. Anche a Roma è sepolto il cardinale Law

Un codice QR spiega che entrambi hanno anteposto il buon nome della Chiesa alla protezione delle vittime. A Treviri, una piazza intitolata all'ex vescovo Bernhard Stein (1903-1993) sarà ribattezzata "Piazza della dignità umana" visto che Stein era a conoscenza degli abusi sui bambini e che ha protetto i colpevoli durante il suo mandato (1967-1980).

© RIPRODUZIONE RISERVATA