La gola: uno dei vizi capitali più diffusi, un peccato reale e pure simbolico, sta creando gravi problemi agli equilibri ecologici del pianeta.
ENCICLICA
Carne, gli scienziati chiedono etichetta "nuoce alla salute e al pianeta"
Naturalmente Bergoglio ha attinto dalla Parola di Dio ricordando che nel Vangelo «Gesù fa cadere la distinzione tra cibi puri e cibi impuri, che era uno dei capisaldi di alcune culture del mondo antico. In realtà - insegna Gesù - che la cosa brutta di un cibo non è il cibo in sé ma la relazione che si ha con esso. Quando uno mangia in fretta e mai si sazia, è schiavo del cibo. Gesù valorizza il cibo . Si mangia troppo, oppure troppo poco. Spesso si mangia nella solitudine. Si diffondono i disturbi dell'alimentazione: anoressia, bulimia, obesità… E la medicina e la psicologia cercano di affrontare la cattiva relazione con il cibo. Si tratta di malattie, spesso dolorosissime, che per lo più sono legate ai tormenti della psiche e dell'anima. C'è un legame tra squilibrio psichico e il modo di assumere il cibo».
Questi mancanza di equilibrio produce danni sulla salute dei cittadini ma pure lo scandalo degli scarti alimentari e così si assiste progressivamente ad un doppio binario: da una parte migliaia di tonnellate di cibi superflui e scartati che finiscono al macero e dall'altra milioni di persone nei paesi poveri che soffrono la fame cronica o sono costretti a fare i conti con una dieta insufficiente. Francesco ha ricordato che gli «antichi Padri chiamavano il vizio della gola con il nome di 'astrimargia, termine che si può tradurre con 'follia del ventre. È un vizio che si innesta proprio in una nostra necessità vitale, come l'alimentazione». Quindi la messa in guardia: « Se lo leggiamo da un punto di vista sociale, la gola è forse il vizio più pericoloso, che sta uccidendo il pianeta. Ci siamo avventati su tutto, per diventare padroni di ogni cosa, mentre ogni cosa era stata consegnata alla nostra custodia. Ecco dunque il grande peccato, la furia del ventre: abbiamo abiurato il nome di uomini, per assumerne un altro, 'consumatori».
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SCARTI
La predicazione di Papa Francesco rivolta a questo filone di pensiero è stata condensata nella enciclica verde Laudato Si. Fin dal titolo ha affrontato in modo approfondito i problemi del pianeta, denunciando il deterioramento e invitando ad una maggiore attenzione per quella che il Pontefice definisce “sorella terra”, la “casa comune” di cui tutti siamo chiamati a prenderci cura. Il tema dell’alimentazione introduce il punto sensibile degli scarti. Una cultura economica che porta a un’eccessiva produzione di rifiuti. Poi si è anche fatto portatore dell'allarme che tanti produttori rispettosi dell'ambiente sono diventati «oggetto di pressioni affinché abbandonino le loro terre e le lascino libere per progetti estrattivi, agricoli o di allevamento che non prestano attenzione al degrado della natura e della cultura». Il riferimento è soprattutto riferito alle pressioni in America Latina (Brasile soprattutto) esplicitamente menzionata nel paragrafo, il 38, dove si legge che «esistono proposte di internazionalizzazione dell’Amazzonia, che servono solo agli interessi economici delle multinazionali».
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