Benedizioni alle coppie gay? Papa Francesco è possibilista: «Studiare forme che non creino confusione»

Pubblicate dal Dicastero della Fede le risposte richieste ai cinque cardinali conservatori che avevano sollevato la questione prima del super Sinodo

Lunedì 2 Ottobre 2023 di Franca Giansoldati
Benedizioni alle coppie gay? Papa Francesco è possibilista: «Studiare forme che non creino confusione»

Eppur qualcosa si muove. Papa Francesco prospetta spiragli all'ala liberal sebbene tra mille distinguo. Le benedizione per le coppie gay? «La carità pastorale esige che non ci si limiti a trattare gli altri come peccatori la cui colpa o responsabilità può essere perennemente condizionata culturalmente», fermo restando che il matrimonio è solo per un uomo e una donna. Quindi «la prudenza pastorale deve discernere bene se esistono forme di benedizione che non trasmettano una concezione errata del matrimonio».

Quanto all'ordinazione delle donne prete: «Può essere oggetto di studio».

Coppie gay e Chiesa, perché qualche passo in avanti già è stato fatto

Rispetto al passato sono stati fatti passi in avanti benchè la dottrina venga ribadita ancora una volta nella sua interezza, espressa però in una formulazione più possibilista. Naturalmente le coppie gay non sono comparate mai al matrimonio di un uomo e una donna, e non possono diventare una norma della Chiesa, visto che si tratta di una situazione «moralmente non accettabile».

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La risposta del Papa ai cinque cardinali conservatori che, in vista del super Sinodo, chiedevano una parola di chiarezza sul sacerdozio femminile e sulle unioni omosessuali, è arrivata a stretto giro. La replica ai cinque quesiti - formulati a luglio dai porporati Burke, Zen, Brandmueller, Sandoval e Sarah – era pronta da qualche tempo ma visto che oggi i cardinali dei Dubia teologici sono usciti allo scoperto, le cose si sono un po' accelerate in Vaticano forse per non andare ad impattare troppo sui lavori assembleari che iniziaranno tra due giorni. L'estensore del testo disponibile sul sito del Dicastero della Fede (al momento solo in lingua spagnola) è il nuovo prefetto del Dicastero della Fede, l'argentino Manuel Fernandez di chiara collocazione liberal, praticamente all'opposto dei cinque porporati. 

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Il punto più interessante è quello relativo alle coppie omosessuali. La domanda che avevano formulato i cardinali conservatori era molto chiara: «Ci sono dubbi circa l'affermazione che la diffusa pratica della benedizione delle unioni con persone dello stesso sesso, concorderebbe con la Rivelazione e il Magistero».

Papa Francesco: «I testi hanno bisogno di interpretazione»

La risposta: «Se da un lato ci sono situazioni che non sono moralmente accettabili da un punto di vista oggettivo, dall'altro la stessa carità pastorale esige che non ci si limiti a trattare gli altri come peccatori la cui colpa o responsabilità può essere perennemente condizionata culturalmente. È evidente, ad esempio, nei testi biblici e in alcuni interventi magisteriali, che in passato la schiavitù era tollerata (…) e non è una questione secondaria, data la sua intima connessione con la verità perenne della dignità inalienabile della persona umana». Il Papa che firma in calce la risposta spiega che i testi «hanno bisogno di interpretazione. Lo stesso vale per alcune considerazioni odierne». E ancora. »Una singola formulazione di una verità non può mai essere adeguatamente compresa se presentata in modo isolato, isolata dal contesto ricco e armonioso dell'intera rivelazione. La gerarchia delle verità implica anche la collocazione di ciascuna di esse nel giusto rapporto con le verità più centrali e con la totalità dell'insegnamento della Chiesa. Questo può dare luogo, in ultima analisi, a diversi modi di comporre la stessa dottrina (….) ma la realtà è che tale varietà aiuta i vari aspetti dell'inesauribile ricchezza del Vangelo a manifestarsi e svilupparsi meglio. Ogni idea teologica ha i suoi rischi ma anche le sue opportunità».

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Sulla pratica delle benedizioni ormai diffusa ampiamente in Germania, il Papa aggiunge: «le decisioni che, in determinate circostanze, possono rientrare nella prudenza pastorale non devono necessariamente diventare norme. Non è cioè opportuno che una diocesi o una conferenza episcopale autorizzino costantemente e ufficialmente procedure o riti per ogni tipo di questione, poiché tutto ciò che fa parte di un discernimento pratico di una situazione particolare non può essere elevato alla categoria di norma (...). Il diritto canonico non deve e non può coprire tutto e nemmeno le conferenze episcopali pretendono di farlo con i loro vari documenti e protocolli, perché la vita della Chiesa scorre sotto molte luci oltre a quelle normative».

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Sulla questione delle donne prete, altro busillis dottrinale sollevato dai cinque cardinali, il Papa ha affermato che non si tratta di «una definizione dogmatica, eppure deve essere rispettata da tutti. Nessuno può contraddirla pubblicamente, eppure può essere oggetto di studio, come nel caso della validità delle ordinazioni nella comunione anglicana”.

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