Normalmente viene chiamato dai cardinali il vecchio Leone Cinese per come tiene testa a Pechino.
Alle cronache le sue prese di posizione controcorrente rispetto all'indirizzo del pontificato non sono nuove. Già fiero oppositore dell'accordo tra la Santa Sede e la Cina per le nomine episcopali, si è scontrato a più riprese con la curia accusandola di avere svenduto al partito comunista i cinesi fedeli a Roma e sopravvissuti a diverse persecuzioni nei decenni passati.
Stavolta, invece, ha manifestato i suoi timori per ciò che il Sinodo sulla Sinodalità potrebbe sgretolare in prospettiva e lentamente. A suo dire, infatti, a cominciare dalla impostazione delle procedure dei lavori sinodali si introduce una mescolanza tra laici e vescovi che potrebbe intaccare il potere sacro della figura episcopale. Inoltre anche se i laici hanno diritto di voto per i documenti consultivi sinodali, non potrebbero mai essere equiparati in tutto e per tutto ai vescovi. In poche parole il cardinale, con una dotta spiegazione teologica, ha messo in luce che c'è il rischio di un appiattimento generale che grosso modo ricorda gli esiti pasticciati del Camino sinodale fatto in Germania. La prospettiva è dietro l'angolo, dice.
I vescovi tedeschi, con il placet papale che tre anni fa non riuscì a fermarli in tempo, hanno dato l'avvio ad un processo rivoluzionario che partendo dal basso ha raccolto i desiderata del popolo di Dio e della Chiesa di base, alimentando enormi speranze, fino al punto che le richieste formulate (le più disparate: da una maggiore democratizzazione delle diocesi, all'elezione diretta dei vescovi, dal sacerdozio femminile alla benedizione dei matrimoni gay) sono ora difficilmente contenibili e costituiscono un busillis di natura canonica per Roma in evidente difficoltà a gestire il processo andato troppo avanti per essere controllato.
Zen è anche uno dei cardinali che, in questi giorni, ha firmato una petizione per il Papa (assieme agli ultra conservatori Burke, Sarah, Sandoval e Brandmuller) chiedendogli di fornire spiegazioni teologiche ad una serie di quesiti, per esempio il sacerdozio femminile, ma anche la benedizione delle unioni omosessuali e l'assoluzione sacramentale.
«Cominciano col dire- si legge nella lettera anticipata dalla agenzia cattolica conservatrice EWTN - che dobbiamo ascoltare tutti e poco a poco ci fanno capire che tra questi "tutti" ci sono soprattutto quelli che abbiamo escluso. Infine, comprendiamo che si tratta di persone che optano per una morale sessuale diversa da quella della tradizione cattolica». Per Zen è sbagliato anche iniziare i lavori con i "Circoli minori" – gruppi di lavoro ristretti - perché prima servirebbe il dibattito preparatorio e di orientamento che è sempre stato fatto in Assemblea: solo in questo modo sorgono i problemi più controversi, problemi che necessitano di un adeguato intervento di discussione».
Il porporato cinese chiede poi che si proceda come in passato «non perché 'è sempre stato così', ma perché è la cosa ragionevole da fare e perchè evitare il voto significa anche evitare la verità».
«L'intento è di far rimanere la lettera confidenziale, ma non sarà facile tenermi lontano dalle mani dei mass media. Vecchio come sono, non ho niente da guadagnare e niente da perdere e sarò felice di aver fatto quello che sento sia mio dovere fare».