Città del Vaticano – Il pressing sulla Cei del Vaticano e del cardinale Sean O'Malley (presidente della pontificia commissione per la tutela dei minori) non ha funzionato.
Inoltre la Cei – ha informato in una nota - realizzerà un primo report nazionale sulle attività di prevenzione e formazione e sui casi di abuso segnalati o denunciati alla rete dei Servizi diocesani e interdiocesani ma solo negli ultimi due anni (2020-2021). In pratica faranno una valutazione sui dati della attività svolta nei due anni di istituzione di questi sportelli diocesani.
La Cei resta l'unica conferenza episcopale rimasta in Europa a fare ancora resistenza ad aprire i propri archivi diocesani per fotografare il fenomeno in Italia e definirlo nella sua ampiezza storica, un po' sull'esempio di quello che ha già fatto la Francia, la Germania, il Portogallo, l'Irlanda. Al termine della assemblea che ha eletto il nuovo presidente è stato diffusa un nota nella quale, in alcuni ampi passaggi, viene illustrato cosa hanno deciso per contrastare gli abusi.
«L’Assemblea Generale - si legge - ha approvato, inoltre, una determinazione con cinque linee di azione per una più efficace prevenzione del fenomeno degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili. I Vescovi, sensibili e vicini al dolore delle vittime e dei sopravvissuti ad ogni forma d’abuso, hanno ribadito la loro disponibilità all’ascolto, al dialogo e alla ricerca della verità e della giustizia. Impegno, peraltro, già assunto con le Linee guida del 2019. Il videomessaggio del cardinale O’Malley, Presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, con l’apprezzamento per lo sforzo delle Chiese in Italia, è stato ricevuto dai Vescovi con gratitudine, in particolare per l’incoraggiamento espresso a continuare sulla strada intrapresa».
È stato poi ribadito l’impegno di implementare la costituzione dei Centri di ascolto, che attualmente coprono il 70% delle diocesi italiane, per accogliere e ascoltare quanti vogliono segnalare abusi recenti o passati, e indirizzare a chi di competenza secondo l’esigenza espressa dalle persone: un medico, uno psicologo, un avvocato, la magistratura, le forze dell’ordine, un accompagnatore spirituale, un consulente di coppia.
I report dei centri di ascolto avranno poi cadenza annuale (18 novembre) e costituiranno uno strumento prezioso per migliorare, in termini di qualità ed efficacia, l’azione formativa dei Servizi e quella di accoglienza e ascolto dei Centri.