ROMA - Doppia sconfitta sportiva e politica per l’Italia del rugby nell’ultimo week-end di attività autunnale. A Llanelli la Nazionale perde 38-18 contro il Galles chiudendo con tre sconfitte, altre cinque mete sul groppone e il 6° posto l’Autumn Nations Cup. Nell’assemblea di Rugby Europe, tenuta sabato in streaming, la Federazione italiana rugby (Fir) viene esclusa dopo decenni dal board della federazione europea. Uno smacco, dopo quello già subito nell’era Gavazzi con l’esclusione dall’esecutivo di World Rugby. Fuori dal campo, come dentro visti i risultati, contiamo sempre meno a livello internazionale.
Le elezioni di Rugby Europe, confermano presidente il rumeno Octavian Morariu con 51 voti (80,95%) contro il russo Kiril Yashenkov, 12 (19,05%). L’Italia non risulta lo appoggiasse e sembra si fosse inimicata i francesi. Così nel voto per eleggere i componenti del board, ridotti da 14 a 10, perde il suo rappresentante, nonostante sia una delle nazioni fondatrici dell’ex Fira. Il trevigiano Zeno Zanandrea, in carica da tre mandati, ottiene solo 16 voti e giunge 15° su 26 candidati.
Questo i nuovi componenti del direttivo con i voti ricevuti, come riportato dal blog Rugby.it, il primo a dare la notizia in Italia.
Jens Aage Skare Nielsen (Danimarca) 45 voti; Christian Dullin (Francia) 44; George Nijaradze (Georgia) 42; Veronika Muehlhofer (Svizzera) 39; Rob Udwin (Inghilterra) 36; Veceslav Holijevac (Croazia) 34; John O’Driscoll (Irlanda) 31; Salvatore Zandona (Belgio) 29; Kiril Yashenkov (Russia) 29; Carlo Amado Da Silva (Portogallo) 28.
Non eletti, ma con più voti di Zeno Zanandrea della Fir, anche i rappresentanti di Spagna, Lituania, Austria e Polonia. A pari merito con l’Italia John Geraint (Galles).