Roma, Mancini: «De Rossi ha portato risultati e serenità. Ho avuto la pubalgia, ma ho stretto i denti»

Mercoledì 6 Marzo 2024 di Gianluca Lengua
Roma, Mancini: «De Rossi ha portato risultati e serenità. Ho avuto la pubalgia, ma ho stretto i denti»

Gianluca Mancini è tra calciatori più in forma sia dell’era Mourinho che di quella De Rossi: «Una cosa che ha portato è la serenità che ci poteva mancare, non perché non ce la dava Mourinho, ma perché i risultati non andavano bene.

Ha lavorato sulla testa, ce l’ha messa a posto, ha cominciato a dare le sue idee e da lì siamo partiti». Ecco la conferenza stampa integrale di Gianluca Mancini.

È il 50° sold-out, può rappresentare un’arma in più»

Un'arma in più il nostro pubblico lo è, ma andiamo in campo noi. Dobbiamo essere bravi a trascinarli, a loro non chiediamo nulla, 

Può giocare a destra con la difesa a tre e mezzo?

«Saper ricoprire più ruoli è un vantaggio per me stesso e la squadra. Con Fonseca l’ho fatto perché mancava tutto il centrocampo. Ad oggi, mi voglio toccare, siamo parecchi a centrocampo. Siamo tutti forti e quando una squadra li ha alza il livello dell’allenamento e di ognuno di noi. Poi c’è il mister a decidere. L’importante è allenarsi forte per la Roma». 

Cosa ha portato De Rossi di importante?

«Ha portato idee nuove, il suo calcio. Noi cerchiamo di capire quello che chiede anche se non abbiamo fatto veramente nulla. Lui è qui da due mesi e in due mesi non si vincono campionati e competizioni. Ci ha portato ad avere questo cambiamento in tante cose. A livello tattico e di allenamenti. Ogni allenatore ha le sue idee e noi dobbiamo capirle e andare avanti. Una cosa che ha portato è la serenità che ci poteva mancare, non perché non ce la dava Mourinho, ma perché i risultati non andavano bene. Ha lavorato sulla testa, ce l’ha messa a posto, ha cominciato a dare le sue idee e da lì siamo partiti». 

Come si trova con la difesa a quattro?

«Mi sono trovato bene, nel calcio di oggi si gioca a tre, a quattro o a due. Ho fatto più la difesa a tre che a quattro, ma tutto sta nel credere cosa ti dice il tuo allenatore. Non è la difesa a quattro che ci ha portato a vincere sette partite su sei. Può succedere che domini e poi finisci a zero punto e a volte il contrario. L’importante è che 26 calciatori tirino dritto verso un unico obiettivo» .

La questione della pubalgia, come si è sviluppata?

«Me la stavo portando avanti da tempo. Conoscete il periodo che abbiamo passato tre o quattro mesi fa in cui non avevamo centrali disponibili. Ho dovuto stringere i denti perché avevo la possibilità di giocare, non voglio passare da eroe, se non ce l’avessi avuta non avrei giocato. A Milano ho preso il giallo e ho avuto la possibilità di prendermi i miei giorni per recuperare, sono stato fermo 10/12 giorni. Con un percorso di cure, palestra e grazie ai nostri fisioterapisti non sento più il dolore e sto andando molto bene». 


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