Lo sport è in Costituzione, ma Special Olympics assicura: «Le nostre battaglie non finiscono qui»

Torna l’incontro in Parlamento fra gli atleti leader dell'Associazione e i parlamentari

Venerdì 1 Dicembre 2023
Lo sport è in Costituzione, ma Special Olympics assicura: «Le nostre battaglie non finiscono qui»

Per il secondo anno consecutivo torna l’incontro in Parlamento fra gli atleti leader dell'Associazione e i parlamentari.

Bene la modifica dell'articolo 33 della Costituzione ma non basta. Ora tocca al mondo del lavoro e a quello della comunicazione fare la propria parte per rendere autonome le persone con disabilità intellettive. La testimonianza di chi, grazie allo sport, riesce a vivere una vita dignitosa... Lo sport come strumento per ottenere autonomia e inclusione sociale. Un principio che, grazie anche alle battaglie degli atleti di Special Olympics, ha trovato spazio in Costituzione. «La modifica dell'articolo 33 che di fatto riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme», ha spiegato Alessandra Palazzotti, Direttore nazionale di Special Olympics Italia, «è una conquista culturale a beneficio della comunità intera, di tutti, comprese le persone con disabilità intellettive e le loro famiglie».

Di questo si è parlato nel corso dell'incontro svoltosi a Palazzo San Macuto e a cui ha partecipato anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Sono felice di rinnovare la vicinanza e il sostegno dello sport italiano nei confronti di Special Olympics, nell’ambito delle iniziative sviluppate per la giornata internazionale delle persone con disabilità. Approfondire i contenuti della recente modifica dell’articolo 33 della Costituzione Italiana -ha detto ancora Malagò- sottintende la volontà di proiettare nel futuro un modello ancora più inclusivo, fruibile a tutti, orientato alla declinazione di attività fisica che risponde maggiormente alle esigenze e agli obiettivi delle straordinarie atlete e dei fantastici atleti che fanno parte di questa famiglia».

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L'incontro, svoltosi a ridosso della Giornata internazionale per le persone con disabilità istituita dall'Onu nel 1992, ha visto l'adesione di numerosi parlamentari ai quali si sono rivolti i nove atleti leader di Special Olympics che, nel corso del proprio intervento, hanno raccontato la loro personale esperienza di vita fatta di ostacoli ma anche di traguardi e obiettivi raggiunti: «Ho una malattia genetica sconosciuta -ha spiegato Daniela Valentino- che mi porta diverse difficoltà ma lo sport è il mio mondo, mi dà tantissimo e gliene sono grata. Il nuoto insomma è il mio migliore amico e, quando sono in acqua, mi sento una ragazza come le altre». «Se 50 anni fa - ha ricordato Luciano Scandariato - le persone come me venivano relegate in casa, oggi noi atleti abbiamo la fortuna di partecipare a eventi nazionali e internazionali e di essere protagonisti". "All'inizio - ha aggiunto Andrea Tomasoni - non riuscivo ad accettare la mia diversità, ma ora, grazie alla danza sportiva, riesco a essere me stessa e sono riuscita anche a partecipare ai Giochi Nazionali Invernali che si sono svolti a Bardonecchia. Un sogno».
 
Un appello ascoltato dai vari parlamentari presenti: Pietro Lorefice, Senatore e Segretario della Presidenza del Senato, Clotilde Minasi, Senatore e membro della 10ª Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale), Alessandra  Maiorino, Senatore e membro della 1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali), Luciano Ciocchetti, deputato e Vicepresidente della XII Commissione (Affari sociali), Paolo Trancassini, Deputato e Questore della Camera dei Deputati e Nazario Pagano, Deputato e Presidente della I Commissione (Affari Costituzionali, della Presidenza  del Consiglio e Interni) che hanno dimostrato interesse per il tema proposto e si sono impegnati di condividerlo con i colleghi.

Ma c'è un altro punto su cui quest'anno Special Olympics vuole accendere i riflettori: «Pensiamo - ha concluso ila Palazzotti - che unire le forze per concretizzare, nella vita quotidiana, ciò che è stato sancito dall'articolo 33 della Costituzione oggi sia un impegno da assumersi con grande forza di volontà. Si affronta il tema della disabilità, intellettiva in particolare, ancora con troppi retaggi e pregiudizi. Necessario è sensibilizzare il comune sentire, mettendo in luce le capacità e i talenti. E allora, forse, anche le aziende sarebbero stimolate ad assumere le persone con disabilità. Ecco, penso che la nuova frontiere per rendere il nostro Paese sempre più civile passi proprio da qui».

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