Mondiali sport acquatici a Doha, tocca a Paltrinieri inseguire la medaglia nella 5km

Il nuotatore scende in acqua per cercare di portare a casa un trofeo. Il Settebello si prepara per sfidare l'Ungheria

Martedì 6 Febbraio 2024 di Piero Mei
Gregorio Paltrinieri (Foto di Andrea Staccioli/DBM)

Ecco Greg. Ai mondiali in acqua a Doha domani l'Italia gioca le carte migliori, gli assi e il Settebello. Tra i primi il campione di tutto, Gregorio Paltrinieri, che comincia il suo evento in quattro gare dalla 5 chilometri in mare (proseguirà il giorno dopo con la staffetta 4x1500 e la settimana prossima con 800 e 1500 in vasca).

L'acqua del Porto Vecchio sarà, dicono le previsioni, un po' più fredda del solito, ma ci sarà un po' meno vento e di conseguenza meno onde. «Ma sappiamo che in mare ci sono questi inconvenienti».

Nuoto artistico, argento per Minisini ai mondiali nel singolo tecnico

«Non vedo l'ora»

«Sono qui da qualche giorno, ho visto belle gare, Mimmo, Dario e Ari che sono stati bravissimi, ma ho voglia di cominciare. La 5 chilometri è un po' lo sprint del fondo: parti veloce e arrivi veloce. Spero proprio di farla ad alto livello» ha detto Paltrinieri.

Provaci ancora, Giorgio

L'altro asso azzurro, il nuotatore artistico Giorgio Minisini, fresco d'argento tech, si è appena qualificato, questa mattina, nel singolo libero. È terzo ed insegue la sua decima medaglia mondiale. Gli hanno appioppato tre basemark e tolto così una cinquantina di punti, ma nonostante questo i primi due, un cinese e uno spagnolo, non sono lontani. «Pulito un po' l'esercizio per la finale» dice Giorgio che ha messo in acqua un coefficiente di difficoltà «esagerato» (40.050, cinque più più del cinese che è primo). In finale, domani alle 18, si riparte da zero.

Stavolta Minisini fa il suo esercizio sulle note di Hallelujah e con la voce di Bocelli, che sa di maggiore ottimismo rispetto al Requiem verdiano con cui fu sesto nel duo con Susanna Pedotti: «L'ho rivisto, sì, potevo fare meglio».

Chi sì, chi no

Anche nella piscina dei tuffi nomi grossi per gli azzurri. Ci sono semifinale e finale dai 3 metri, prova olimpica. Lorenzo Marsaglia e Giovanni Tocci, argento nei sincronizzati, sono stati separati dalla classifica. Lorenzo, sedicesimo, ha superato la tagliola della qualifica che ne promuoveva 18, Giovanni, ventunesimo, no. Nessun problema per Parigi: erano già qualificati tutti e due.

Attese (ma anche loro già olimpiche) le azzurre sincronizzate da 3 metri, Elena Bertocchi e Chiara Pellacani: domani sarà finale diretta.

Un classico

Superato ieri con gol a valanga il Kazakistan (33 a 3), il Settebello domani affronta un classico: il match contro l'Ungheria campione in carica. Per non essere da meno dei colleghi maschi (e per andare di volata verso i quarti di finale) le ragazze del Setterosa hanno oggi dilagato contro il Sudafrica. È finita 25 a 3 per le azzurre, che per un atterraggio morbido nei quarti dovranno giovedì sconfiggere il Canada che è di altra pasta rispetto alle africane.

Un passo verso il pass

Si sono avvicinate al pass olimpico le nuotatrici artistiche: la finale della squadra del tech (è misto, ma nessuna nazionale ha schierato maschi tra le ragazze, nemmeno l'Italia il suo Giorgio) si è classificata quinta superando nel duello per il biglietto il Canada, esibendosi con musica dance.

Finalmente neanche un basemark ed alla notzia c'è un'esultanza da stadio: l'attesa del verdetto, sedute sul divano bianco a bordo vasca, è il momento di maggior tensione. «Brave tutte» dice alle atlete Roberta Farinelli che le allena e cui le azzurre hanno dedicato il risultato come regalo del compleanno che era oggi. E nel solo Susanna Pedotti, con il concerto per Aranjuez, è decima in una prova che vede sul podio, per il bronzo, la bielorussa Kandoshka, ammessa senza bandiera e come neutrale, per salvare, con l’atleta, l’ipocrisia.

Ultimo aggiornamento: 21:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA