Per far capire cosa sono le Mma al grande pubblico, basta citare l'irlandese Conor McGregor, iconica figura multimilionaria che ormai ha ampiamente superato i confini dello sport. Non tutti sanno che la sua carriera è partita dal circuito Cage Warriors, prima di approdare nell'inarrivabile (nel senso che è il sogno per cui lottano tutti i fighter del mondo) all'americana Ufc - Ultimate Fighting Championship. Premessa indispensabile a far capire cosa significhi l'appuntamento di dopodomani alla Fiera di Roma, sostenuto dall'assessorato capitolino ai Grandi Eventi: ovvero il ritorno, nella capitale, del circuito di Mma più importante d'Europa, i Cage Warriors, appunto. Oltre 150 eventi in 14 paesi, fondata a Londra nel 2011, è l'associazione di arti marciali più longeva d'Europa. In Italia è arrivata l'anno scorso e il merito è della principale figura di riferimento delle Mma, quel Lorenzo Borgomeo, "papà" della palestra Aurora, il centro più importante, con sede a Casal Bruciato, per chi ha il coraggio di avvicinarsi a questa disciplina. Sì, perché non è facile superare pregiudizi e luoghi comuni, avvalorati, talvolta dalla cronaca nera: basti ricordare l'omicidio di Willy, commesso, per i giudici, dai fratelli Bianchi, due appassionati di Mma. «Ma quelli non erano fighter si infervora subito Borgomeo, una specie di guida non solo sportiva per i suoi oltre 60 atleti Anzi: erano tutto fuorché fighter. Il nostro sport non c'entra nulla con questo genere di violenza. E chi lo pratica sa che una cosa è la gabbia, un'altra la strada».