In una terra di velocisti come gli Stati Uniti, non è stato facile digerire la vittoria di un italiano, per due volte, nella gara per eccellenza delle Olimpiadi. Ma a mesi di distanza anche gli Usa, dopo qualche polemica che ha dato fastidio in Italia tra scarpe "truccate" e traffico di anabolizzanti del suo ex allenatore - raccontano l'impresa di Marcell Jacobs come mai avevano fatto finora, dedicandogli un reportage sul New York Times realizzato a Roma, nel suo campo di allenamento.
Jacobs, accuse dai media stranieri: adesso deve correre anche sui sospetti
E lì nella pista con lui ci sono non solo atleti professionisti ma anche dilettanti e anziani di tutte le età: «I romani girano intorno a Lamont Marcell Jacobs mentre fa gli allunghi sulla pista - racconta Jason Horowitz -. "Ciao campione", gli fa un marciatore, "Fai sognare noi vecchi" dice un altro.
Guai però a leggere il risultato di Jacobs come solo ed esclusivamente sportivo. Perché la doppia impresa nei 100 metri e nella 4x100 maschile a Tokyo per il New York Times ha un valore diverso, speciale, ancora più alto: «In una nazione in cui alcuni politici populisti hanno cercato sostegno demonizzando i migranti neri, la vittoria del figlio di un afroamericano e di una madre italiana bianca ha alimentato l'immaginazione di come possono essere gli atleti italiani e gli italiani stessi».