Arrivano “avvertimenti” da oltreoceano, ma Marcell Jacobs tira dritto per la propria strada perché »non me ne sono mai andato«.
Jacobs correrà i 100 metri a Rieti: il velocista ufficializza la sua presenza agli Assoluti
«Sì, gli americani ai Trials sono andati forte - le parole di Jacobs - ma a Eugene c'è una pista velocissima, si va sempre forte, e avevano anche il vento a favore. Quando saremo lì, cercheremo anche noi di farci valere». Detto che Jacobs farà bene a prendere nota anche dei risultati dei campionati giamaicani, dove Yohan Blake è tornato a essere 'La Bestià vincendo in 9»85 (vento +1,0), suo miglior risultato dal 2012 davanti al 21enne Oblique Seville (9«88), nuovo pupillo di coach Glen Mills, a Rieti la finale è stata più combattuta del previsto. Con 10»12 (-0.9) l'olimpionico delle Fiamme Oro ha dovuto spingere fino all'ultimo metro per avere la meglio di un Chituru Ali sempre più sorprendente (10«16), capace di lasciarsi alle spalle i due campioni olimpici della staffetta Filippo Tortu (terzo in 10»24) e Lorenzo Patta (quarto in 10«28).
«Per me è un periodo un pò complicato ma fra tre settimane c'è il Mondiale di Eugene e cercherò di riconquistare tutto come l'anno scorso», il commento a caldo, dopo la gara, di Jacobs. Il quale se guarda al tempo di Rieti non pensa in positivo in vista dei Mondiali di Eugene (15-24 luglio), ma va tenuto conto delle conseguenze del lungo periodo di inattività. Non a caso, la sua azione è apparsa un pò legnosa, come se mancasse di agilità. »Ma l'importante era esserci - il commento di Marcell -, perché ho bisogno di gareggiare. Il tempo non mi soddisfa, ma le sensazioni, soprattutto in finale, sono state discrete, ne ho riprovate di positive. Mi manca l'abitudine a certi ritmi, ho cercato il miglior assetto e l'ho trovato solo in parte perché in allenamento ho dovuto fare tutto a basso ritmo. In più il vento non ha aiutato. Ora vado a Stoccolma dove proverò a spingere al 100%, e intanto ho onorato ancora una volta il campionato italiano e questo quinto successo consecutivo mi inorgoglisce».