Il ciclone Perego travolge Rai Uno. E scoppia il caso Lucio Presta

Mercoledì 22 Marzo 2017 di Marco Castoro
Il ciclone Perego travolge Rai Uno. E scoppia il caso Lucio Presta

Il terremoto Perego continua a fare oscillare i piani alti di Viale Mazzini. E soprattutto si aspettano nuove vittime dopo la scossa e soprattutto il boato che ha fatto perdere le staffe a Lucio Presta, il manager dei divi di Rai Uno. Soprattutto di Roberto Benigni e Paolo Bonolis. E secondo alcuni è stato proprio il mancato arrivo in Rai del conduttore di Mediaset a scatenare la ritorsione nei confronti di Presta e di sua moglie Paola Perego. Secondo altri invece l'agente paga l'attaccamento a Renzi, suo amico fin da quando l'ex premier era presidente della Provincia di Firenze. Ora che esiste il casus belli la tanto attesa ristrutturazione di Raiuno si potrà fare in tempi brevi. Come annunciata dal dg nel comunicato con il quale si è ufficializzata la chiusura di Parliamone Sabato. Il direttore Andrea Fabiano potrà fare le sue mosse. Dopo la Perego probabilmente toccherà al capostruttura Raffaella Santilli, conosciuta da tutti in azienda fin dai tempi di Fabrizio Del Noce, fare da capro espiatorio. Così come è toccato ad Antonio Azzalini quando ci fu il Capodanno anticipato. Altro scivolone clamoroso per la Rai, che come dice Michele Anzaldi paga tanta gente per controllare, ma alla fine esce di tutto. Dalle bestemmie agli svarioni.

CAOS AL VERTICE
Ora che Presta ha dovuto incassare lo smacco, bisognerà vedere che cosa accadrà con Beppe Caschetto, l'altro potentissimo agente nella cui scuderia ci sono tanti vip, su tutti Fabio Fazio, il cui ingaggio non rientra certo nel tetto dei 240mila. Così come lo sfora (di poco) Amadeus, il pupillo di Presta che potrebbe sostituire Carlo Conti se non dovesse intervenire il governo sul tetto alle star.

PIANO EDITORIALE
Un problema dopo l'altro per Antonio Campo Dall'Orto. Eppure il neo dg era stato presentato come il grande manager dai pieni poteri, capace di trasformare una vecchia azienda in una efficiente media company proiettata verso il futuro. E il governo Renzi gli aveva dato una bella mano con una riforma nuova di zecca che valeva molto di più dell'argenteria lucidata. Ma dopo aver superato il giro di boa del mandato triennale, la Rai è sempre nel caos. E non bastano neanche le soddisfazioni di aver creato un sito come RaiPlay, diventato il fiore all'occhiello di un vestito con le toppe.
Come se ciò non bastasse ecco tutta una serie di incidenti di percorso che hanno reso il terreno minato. A cominciare dal piano editoriale e dell'informazione. Carlo Verdelli ha lavorato per mesi e poi in poche ore l'hanno fatto fuori in cda. Prima di lui c'è stato il caso Merlo a far divampare le polemiche. Con addirittura il diretto interessato che ha potuto utilizzare la tribuna di Lucia Annunziata per sfogarsi nei confronti dell'azienda. Cose che si vedono solo in Rai. Da quando Verdelli ha gettato la spugna, il dg non ha ancora presentato e fatto approvare il nuovo piano editoriale che si è impegnato a correggere. Fondamentale non solo per le news e le testate giornalistiche, ma anche per conoscere progetti e mission di reti generaliste, canali tematici, settore audiovisivo (fiction e cinema), web e digitale. Inoltre Campo Dall'Orto cammina senza le due braccia, non avendo ancora provveduto a rimpiazzare il già citato Verdelli e Giancarlo Leone, l'uomo di esperienza che ha lasciato l'azienda per tentare nuove avventure professionali, tra cui la presidenza dei produttori tv Apt. La ristrutturazione di RaiUno è un altro ritardo grave per l'organizzazione aziendale. Anche Raisport è una mina vagante. I giornalisti hanno proclamato uno sciopero in una domenica di campionato (il 9 aprile).
Un altro aspetto da non trascurare riguarda lo scollamento che in azienda si percepisce tra il dg e il presidente. Con la Maggioni che lamenta spesso di non essere messa al corrente. Non va dimenticato che con la caduta di Renzi Campo Dall'Orto è più debole, mentre la Maggioni (che trovò l'accordo per diventare presidente sull'aereo a fianco dell'allora ministro Gentiloni) ora è più forte.
 

Ultimo aggiornamento: 18:21