Mandi Mandi choc: «Rovinato da Equitalia, non ho la casa. Vorrei lavorare»

Venerdì 19 Ottobre 2018 di Domenico Zurlo
Marco Milano, il celebre Mandi Mandi: «Rovinato da Equitalia, sono senza casa. Vorrei lavorare»

Vi ricordate di Marco Milano, alias Mandi Mandi? Per molti anni volto del mitico Mai dire gol con Teo Teocoli e la Gialappa's Band, e poi passato alla Rai a Quelli che il calcio, ai tempi della conduzione di Simona Ventura. Ma che fine ha fatto Marco Milano, ormai assente dalla tv da qualche tempo? «Sei bellissima e simpaticissima», era il suo mantra all'epoca di Mai dire gol, quando Mandi Mandi era davvero famosissimo.

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Purtroppo Mandi Mandi è stato travolto da alcuni guai con il fisco, e poi da problemi personali, e per lui è stato un periodo nero: lo ha raccontato oggi al Tgcom24, che lo ha intervistato. E le sue parole non sono il ritratto dell’allegria: «Non ho più nulla - dice - ma non voglio dipendere dagli altri, vorrei tornare a lavorare». Marco Milano ha ora 57 anni: la sua carriera tv era iniziata nel 1985, sia davanti alle telecamere sia dietro le quinte come autore.

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Le ultime apparizioni a Colorado nel 2014: «Poca roba, solo sei puntate - ricorda - non avevo la testa per rendere al meglio. Colpa di una vicenda legata a Equitalia e Agenzia delle Entrate, nel 2008, con una serie di cartelle esattoriali molto pesanti». La responsabilità, dice Mandi Mandi, era dei suoi commercialisti: «Per quattro anni avevano sbagliato tutte le dichiarazioni, mi sono trovato di fronte a debiti con lo Stato a cui non potevo far fronte. Mi hanno portato via la casa, mi hanno distrutto».
 


Nel 2014, dopo Colorado, altri problemi: «La mia ragazza mi ha lasciato, dopo qualche giorno è morto anche mio padre. Mi sono chiuso in casa in Maremma per 15 giorni senza mangiare, volevo morire, poi è arrivato un angelo custode che mi ha salvato - racconta - Ero lì in casa, qualcuno mi ha chiamato e poco dopo è arrivata un’ambulanza che mi ha salvato la vita».

Lasciata quella casa in Toscana, Marco Milano è ora ancora in difficoltà: «Sono senza fissa dimora, giro dove ci sono amici che mi possono ospitare. Ma non voglio vivere sulle spalle degli altri, non chiedo altro di tornare a lavorare. Se ci fosse il lavoro tornerei a vivere, con il lavoro ti senti realizzato». «Il lavoro di un comico è difficile, devi avere serenità mentale per far ridere: io ero schiacciato da cartelle e ricorsi».

Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 16:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA