Addio a Dario Fo, Renzi: «L'Italia perde un protagonista della Cultura»

Giovedì 13 Ottobre 2016
Addio a Dario Fo, Renzi: «L'Italia perde un protagonista della Cultura»
Il premier Renzi. «Con Dario Fo l'Italia perde uno dei grandi protagonisti del teatro, della cultura, della vita civile del nostro Paese. La sua satira, la ricerca, il lavoro sulla scena, la sua poliedrica attività artistica restano l'eredità di un grande italiano nel mondo. Ai suoi familiari il cordoglio mio personale e del governo italiano». Lo afferma il presidente del Consiglio Matteo Renzi, esprimendo il proprio cordoglio per la morte del premio Nobel per la Letteratura.

Il ministro della Cultura. «Ci ha lasciato il Grande Dario Fo. Negli occhi ho ancora la sua gioia mentre descriveva ogni suo oggetto all'apertura del Museo Fo di Verona». È il tweet del ministro della cultura Dario Franceschini, che posta una foto di lui con il premio Nobel scattata pochi mesi fa.

Un minuto di silenzio al Senato. L'Aula di Palazzo Madama ha reso omaggio alla memoria di Dario Fo con un minuto di silenzio. La scomparsa del premio Nobel è stata comunicata dalla vicepresidente di turno Linda Lanzillotta.

Beppe Grillo. «Oggi se ne è andato Dario Fo. Lo ricordiamo con il suo intervento dal palco di piazza Duomo il 19 febbraio 2013, quando ci disse con la sua potente voce: 'Fatelo voi!'. Sarai sempre con noi Dario». È quanto si legge sul blog di Grillo in un post dal titolo 'Il Movimento 5 Stelle piange Dario Fò. Sul sito sono pubblicati video e testo dell'evento milanese di tre anni fa.

Walter Veltroni. «Dario Fo è stato uno straordinario uomo di teatro, un innovatore, un uomo di televisione, censurato dalla tv ai suoi albori, un combattente civile una personalità della sinistra.
Ha schierato se stesso in tante battaglie di civiltà in modo coraggioso», commenta Walter Veltroni. «L'avevo sentito - sostiene - l'ultima volta per i suoi 90 anni. La notizia della sua morte suscita grande dolore e ho l'impressione che alla fine di questo 2016 l'Italia sia un paese più debole con le perdite di persone come Ettore Scola, di Dario Fo, di un uomo come Carlo Azeglio Ciampi. Un Paese che ha perduto alcune delle figure di riferimento in tanti campi. »Dario ha insegnato a tutti la bellezza della coscienza critica, del dubbio, della volontà di non accettare le verità rivelate, ha avuto il coraggio di cambiare anche il linguaggio. Ha saputo intrecciare cultura e impegno civile senza che la prima sia schiacciata dal secondo«. »Ho ritrovato tempo fa, rimettendo a posto delle carte, molti biglietti suoi e di Franca Rame di qualche anno fa, ci ho ritrovato i segni di un rapporto che, anche nei momenti di contrasto, è sempre stato di affetto e stima«, conclude Veltroni.


Il sindaco di Milano. Dario Fo «è stato uno dei migliori interpreti della storia del nostro tempo. Milano non dimenticherà i suoi insegnamenti». Lo afferma il sindaco di Milano Giuseppe Sala. «La scomparsa di Dario Fo - continua Sala - ci colpisce nel profondo. Perdiamo uno dei più grandi rappresentanti della letteratura, del teatro e della cultura milanese e italiana».

Il sindaco di Napoli. «Dario Fo è cultura infinita. La sua morte lascia un vuoto incolmabile da altri». Lo scrive in un tweet il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. «Solo la sua arte - aggiunge il sindaco - può colmare la fine terrena. Dario Fo è eterno».

I media stranieri. La notizia della morte di Dario Fo, premio Nobel per la Letteratura nel 1997, sta facendo il giro di tutti i siti internazionale. «Muore Dario Fo, l'Arlecchino d'Italia», titola El Mundo che ricorda il drammaturgo come «un anarchico, un borghese impertinente....un visionario». Anche l'altro grande giornale spagnolo, El Pais, ricorda Fo in prima pagina sul sito: «muore Dario Fo, flagello per il potere politico ed ecclesiale». «Anticonformista e all'ascolto della sua epoca», lo definisce il francese Le Monde che ricorda come Fo ottenne la sua fama internazionale nel 1969 con «Il Mistero Buffo». Le Figaro oltre all'opera letteraria e teatrale di Fo ricorda anche il suo più recente impegno politico, e «il sostegno al comico Beppe Grillo alle elezioni del 2013». Anche il britannico Guardian pubblica in prima pagina la notizia della morte di Fo, ricordando in particolare le sue opere di satira politica come «Morte accidentale di un anarchico». In Germania a ricordarlo è la Faz che sottolinea come fosse «celebre per i suoi giochi di parole e le sue provocazione».
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