Salute: Riccardi, per sanità di qualità serve responsabilità sociale

Martedì 19 Marzo 2019


Gorizia, 19 mar - Un richiamo al concetto della responsabilità sociale per un'alleanza tra istituzioni, operatori e associazioni con l'obiettivo di affrontare la sfida epocale che riguarda il futuro del sistema della salute del Friuli Venezia Giulia e che vedrà il suo banco di prova quest'anno nella programmazione sociosanitaria.

Lo ha detto oggi a Gorizia il vicegovernatore con delega alla salute, Riccardo Riccardi, nel corso della Conferenza dei servizi e Giornata della Trasparenza organizzata dall'Azienda per l'assistenza sanitaria Bassa Friulana-Isontina, durante la quale sono stati presentati i risultati dell'attività svolta nel 2018.

Sottolineando l'importanza di costruire una strutturazione sistemica ad un percorso che comprenda la presa in carico post ospedaliera, l'estensione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e tutto ciò che oggi è affidato alla buona volontà dell'associazionismo, Riccardi ha posto l'accento su come questa operazione non possa essere fondata sulla percezione, ma su un'analisi oggettiva e analitica della spesa e quindi sul come le risorse vengono impiegate.

A questo riguardo, secondo il vicegovernatore, due sono i nodi centrali da affrontare, "che non stanno in superficie e che l'opinione pubblica non coglie nell'immediato". Il primo è quello del flusso delle informazioni attraverso la rete informatica, condizione indispensabile affinché l'operatore conosca subito il quadro medico del paziente; il secondo è quello che riguarda il personale - non solo le figure apicali -  e la sua formazione, per una valorizzazione delle professionalità che ci sono e che "vanno rafforzate per il miglioramento della qualità dei servizi erogati al cittadino".

Riccardi ha poi spiegato, su un tema sensibile come quello delle liste d'attesa per le visite specialistiche, come il rapporto con il privato rappresenti una soluzione che vede il Friuli Venezia Giulia attualmente in una posizione arretrata rispetto ad altre regioni confinanti. Anche in questo caso l'obiettivo è quello di garantire alle persone una prestazione in tempi accettabili, anche in considerazione delle esigenze degli over 65 maggiormente fragili di fronte a certe patologie.

"Serve - ha concluso il vicegovernatore - l'onestà intellettuale di attuare una lettura anche dei punti critici ed è stato questo approccio a ridisegnare le aziende che con il primo gennaio del 2020, al netto degli istituti di ricerca scientifica, saranno ridotte a tre, in una nuova architettura che ha raccolto le osservazioni presentate anche da questo territorio in ordine alla contrarietà sull'integrazione con la Bassa Friulana, cosa di cui è stato tenuto opportunamente conto".

Hanno partecipato all'incontro, tra gli altri, anche il presidente della III Commissione del Consiglio regionale, Ivo Moras, e l'assessore alle politiche sociali del Comune di Gorizia, Silvana Romano.  ARC/GG/ppd

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