Minoranze: Roberti, riforma enti locali valorizzerà identità

Venerdì 16 Novembre 2018
"Riusciremo a fare molto di più per tutelare comunità slovena"

San Pietro al Natisone, 16 nov - "La specialità del Friuli Venezia Giulia è dovuta alla presenza delle minoranze linguistiche nella nostra regione: la prossima riforma degli Enti locali terrà conto della ricchezza delle identità di questi territori così come non è stato garantito con la riforma delle Uti".

Lo ha assicurato l'assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, in occasione della 14. assemblea dello Sso-Confederazione organizzazioni slovene, a cui sono intervenuti il ministro sloveno per gli Sloveni nel mondo, Peter Jozef Cesnik, la deputata del parlamento sloveno e presidente della Commissione per le relazioni con gli sloveni nel mondo, Ljudmila Novak, il deputato della comunità italiana Felice Žiža e la senatrice italiana Tatjana Rojc.

"In questi cinque mesi abbiamo avviato molte iniziative, una su tutte la rete degli sportelli in lingua slovena: ci siamo riusciti grazie a una collaborazione molto forte", ha ricordato Roberti, ringraziando in particolare il presidente della Sso, Walter Bandelj, il presidente della Slovenska kulturno-gospodarska zveza (Skgz), Rudi Pavsic, e la presidente del Comitato istituzionale paritetico per i problemi della minoranza slovena, Ksenija Dobrila.

"Sono certo che nei prossimi cinque anni riusciremo a fare molto di più per la tutela dei diritti della comunità slovena", è stata la promessa di Roberti.

Il presidente regionale Sso, Bandelj, nella sua relazione ha evidenziato come la legislazione di tutela abbia bisogno di un'accelerazione nell'applicazione del diritto dell'uso della lingua slovena nei rapporti con le istituzioni pubbliche e nelle pubbliche insegne.

"Si tratta anche di un cambiamento dell'approccio in quanto non dobbiamo più pensare alla tutela come a un privilegio per alcuni, ma come risorsa per l'intera comunità regionale", ha evidenziato Bandelj.

"In questo senso - ha fatto notare ancora - abbiamo anche bisogno di risolvere una volta per tutte la questione della rappresentanza parlamentare dove bisogna cominciare a ragionare in prospettiva del seggio garantito alla Camera e al Senato in considerazione delle nuove condizioni politiche e demografiche".

Tra i temi cardine, oltre alla questione ancora aperta dei segni diatritici dei cognomi e nomi sul passaporto e sui referti/atti/documenti nelle aziende sanitarie, Bandelj ha affrontato in particolare quello dell'istruzione in lingua slovena.

"Si tratta di instaurare - ha indicato a margine dell'assemblea - una collaborazione continuativa con gli organi scolastici per lavorare insieme sulle nuove condizioni e sfide che dovranno affrontare le giovani generazioni. La scuola slovena deve avere un posto importante in tutto il territorio in cui si applica la legge di tutela 38/2001 e deve avere la necessaria autonomia per poter sviluppare ulteriormente i programmi transfrontalieri in collaborazione con le autorità scolastiche della Slovenia".

Altro punto su cui Bandelj ha posto l'accento è l'importanza del sostegno a progetti di collaborazione transfrontaliera promossi dagli enti locali, come il cluster promosso da 22 Comuni con capofila Taipana per il Fvg e Caporetto per parte slovena, in grado di contribuire al rilancio economico e quindi anche sociale dei territori delle Valli del Natisone.

L'ultimo tema affrontato, di grande attualità, quello della situazione dell'editoria in lingua di minoranza. "I media sono sotto pressione e il rischio di blocco ai finanziamenti per la stampa è grave", ha affermato Bandelj, lanciando la proposta di costituire un fondo dei contributi per i giornali delle minoranze.

Presenti all'Assemblea, tra gli altri, i consiglieri regionali Danilo Slokar, Igor Gabrovec, Danilo Morettuzzo, Giuseppe Sibau e il presidente della Comunità linguistica friulana, Diego Navarria. ARC/EP/fc

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