Trieste, 20 nov - Sul bando Imprenderò, annullato con decreto
regionale lo scorso 7 agosto, "l'Amministrazione regionale è del
convincimento di aver correttamente operato nella procedura
selettiva in questione". Lo ha affermato l'assessore a Lavoro e Formazione del Friuli
Venezia Giulia, Loredana Panariti, intervenendo nelle fasi
iniziali della seduta odierna del Consiglio regionale dedicata a
un'interrogazione. Ricostruendo la vicenda successiva al ricorso presentato
sull'assegnazione del bando in questione, Panariti ha ricordato
che "l'Amministrazione regionale non ha proceduto a escludere il
soggetto dall'affidamento del contributo, in quanto si era in
attesa degli esiti dell'incardinata vicenda giudiziale".
Per quanto riguarda i tempi lunghi della vicenda, non è stata la Regione a impugnare, davanti al Consiglio di Stato, il ricorso accolto dal Tar che aveva portato a sospendere la procedura in via cautelare. Riferisce inoltre Panariti che, a seguito del deposito della sentenza del Tar (30 giugno 2017), "il decreto di annullamento è stato prontamente adottato in data 7 agosto". Sul vizio che grava sul primo classificato nella procedura, l'assessore ha manifestato prudenza, perché a rigore "potrebbe ben trattarsi non già di dichiarazioni non veritiere bensì di mero errore materiale". In ogni caso l'Amministrazione regionale ha subito segnalato alla Procura della Repubblica l'esito nella sentenza del Tar non appena depositata. Panariti ha anche ricordato come "l'articolo 75 del dpr n. 445/2000 preveda che il dichiarante decade dai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera", avendo quindi effetto soltanto per la singola procedura e non portata generale. Infine, l'assessore regionale al Lavoro ha reputato che, nel complesso della vicenda della gara annullata, "al momento non sembra potersi rilevare la causazione di un danno erariale, in quanto non vi è stato alcun esborso di denaro pubblico in ragione della avvenuta sospensione della procedura da parte del Tar in sede cautelare". ARC/PPH/fc
© RIPRODUZIONE RISERVATA Per quanto riguarda i tempi lunghi della vicenda, non è stata la Regione a impugnare, davanti al Consiglio di Stato, il ricorso accolto dal Tar che aveva portato a sospendere la procedura in via cautelare. Riferisce inoltre Panariti che, a seguito del deposito della sentenza del Tar (30 giugno 2017), "il decreto di annullamento è stato prontamente adottato in data 7 agosto". Sul vizio che grava sul primo classificato nella procedura, l'assessore ha manifestato prudenza, perché a rigore "potrebbe ben trattarsi non già di dichiarazioni non veritiere bensì di mero errore materiale". In ogni caso l'Amministrazione regionale ha subito segnalato alla Procura della Repubblica l'esito nella sentenza del Tar non appena depositata. Panariti ha anche ricordato come "l'articolo 75 del dpr n. 445/2000 preveda che il dichiarante decade dai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera", avendo quindi effetto soltanto per la singola procedura e non portata generale. Infine, l'assessore regionale al Lavoro ha reputato che, nel complesso della vicenda della gara annullata, "al momento non sembra potersi rilevare la causazione di un danno erariale, in quanto non vi è stato alcun esborso di denaro pubblico in ragione della avvenuta sospensione della procedura da parte del Tar in sede cautelare". ARC/PPH/fc