Diabete, il killer silenzioso.
Si presenta in sordina e quando il campanello d’allarme suona è già troppo tardi: è una malattia cronica dalla quale non si guarisce mai. Come ricordano i medici, i pazienti e i ricercatori che il 14 novembre celebrano la Giornata dedicata alla malattia. Anche se asintomatica, la glicemia alta, nel tempo, può portare a conseguenze molto serie anche per la salute dei nostri occhi. Se nel sangue è presente una eccessiva quantità di glucosio è facile che la retina venga danneggiata fino al punto di degenerare in una grave malattia, la retinopatia diabetica.
L’INCIDENZA
«Il diabete è una malattia in aumento e comporta complicanze a livello della retina. Dati epidemiologici affermano che circa il 30% della popolazione diabetica è affetto da retinopatia diabetica. Considerato che in Italia il 3-4% della popolazione ha il diabete, si può capire come questa patologia sia importante», dice Monica Varano, direttore scientifico del IRCCS Fondazione Bietti. «Esistono due tipi di complicanze severe. La prima è la retinopatia diabetica proliferante che è una patologia che colpisce la retina periferica. La cura efficace per questa patologia è la terapia laser. L’altra complicanza è quella che colpisce la macula che è la porzione più importante della retina quella cioè deputata alla visione distinta quindi alla possibilità di leggere, di riconoscere i dettagli delle cose e i visi delle persone. Quando la macula viene colpita determina una ipovisione importante. Fino a 15 anni fa, questa patologia, era incurabile. Adesso, per fortuna, è possibile trattarla con iniezioni intravitreali. Entrambe le complicanze sono gravi se portate alle forme più avanzate. La diagnosi precoce fa la differenza. La retinopatia diabetica si può curare. È fondamentale che il paziente diabetico vada dall’oculista e si sottoponga agli screening».
LA TIPOLOGIA
I rischi peggiori per i pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 sono dovuti all’insorgere delle complicanze a carico del sistema cardiovascolare, dei reni, e del sistema nervoso periferico, spiega Alfredo Pontecorvi, direttore della UOC di Medicina Interna, Endocrinologia e Diabetologia del Policlinico Gemelli. «Il diabete causa danni progressivi ai reni e per questo è, oggi, la causa principale di insufficienza renale», dice Pontecorvi. «Ma il tutto è causato dai danni alle arterie sia di grande che di piccolo calibro e rappresenta una delle maggiori cause di sviluppo di malattie cardio-cerebrovascolari e, conseguentemente, di infarto del miocardio e di ictus cerebrale. Uno dei più precoci campanelli di allarme della arteriopatia diabetica è rappresentata dalla disfunzione erettile su base vascolare perché, le arterie del pene, rispecchiano fedelmente ciò che accade alle arterie coronariche». I disturbi di tipo vascolare e nervoso, aggiunge Pontecorvi, colpiscono i piedi (piede diabetico) causando ulcerazioni ma anche altri organi del corpo come il tratto digerente e l’apparato genito urinario. Per accendere i fari sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, l’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e la Società Italiana di Diabetologia (SID) hanno lanciato la campagna “DiamociUnOcchio” rivolta agli specialisti diabetologi, ai pazienti e ai caregiver. Screening, attività fisica e monitoraggio costante dei valori della glicemia sono le regole d’oro per “tenere a bada” il diabete e non incorrere nelle sue pericolose complicanze.
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