Nuova tragedia sul litorale di Ostia.
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La tragedia non ha rappresentato un deterrente per gli altri bagnanti, che si sono tuffati nonostante i bagnini avessero finito il lor turno di servizio. È stata la Capitaneria di porto a richiamare gli addetti al salvataggio per soccorrere una coppia di giovani che ha rischiato di perdere la vita se non ci fosse stato un nuovo intervento dei bagnini, costretti dall’emergenza a rituffarsi in mare.
L’AVVERTENZA
«Serve maggiore prudenza quando si decide di fare il bagno in questo tratto di mare – afferma il maresciallo Francesco Babusci, titolare della Delegazione in spiaggia della Guardia costiera -. Lo Scirocco e le correnti marine purtroppo ingannano anche esperti nuotatori. Purtroppo è andata così, ma vorrei sottolineare la professionalità e la tempestività mostrata nella circostanza dai quattro bagnini».
È la terza persona che perde la vita nel mare di Ostia nel breve giro di alcune settimane. L’altra tragedia ha visto protagonista un uomo di 67 anni, di origine polacca, che era in spiaggia con un gruppo di connazionali. Nonostante il mare mosso e la preoccupante corrente, la vittima ha deciso comunque di tuffarsi nello specchio d’acqua tra il canale dei Pescatori e la spiaggia libera ex Mad, dove tra l’altro è presente il divieto di balneazione. Ha avuto solo il tempo di fare quattro bracciate quando è stato colto da un malore e ha iniziato a chiedere aiuto. La vittima è stata portata a riva dai suoi amici che lo hanno raggiunto appena si sono resi conto che fosse in grossa difficoltà: vano poi il tentativo di rianimarlo. Nei primi giorni del mese, la morte di un romano di 82 anni, residente in Germania, che è annegato all’altezza del lungomare Duca degli Abruzzi in un tratto di arenile privo del servizio di assistenza ai bagnanti. Era stato soccorso da alcuni presenti sull’arenile che avevano sentito l’anziano gridare. Alcune persone hanno cercato di rianimarlo in attesa dell’arrivo dell’ambulanza del 118, i cui sanitari non hanno potuto fare altro che accertarne il decesso. «Vista la canicola è ovvio che molti romani sono alla ricerca di un bagno refrigerante ma lo fanno con eccessiva leggerezza – dice un lidense, dopo i tre decessi per annegamento -. Abbiamo davanti ancora l’intera stagione balneare e di questo passo si corre il rischio di aumentare la lista delle persone affogate sul nostro tratto di litorale soprattutto in quelle dove non è presente la rassicurante figura del bagnino».