C'è chi, alla fine, il business sulle spiagge libere di Ostia lo ha fiutato.
Sardegna, ombrelloni abusivi sulla spiaggia libera di Solanas. Denuncia social: «Maleducati al mare»
LA DENUNCIA
Eccolo servito il far west delle spiagge libere, con buona pace di controlli e verifiche che, da X Municipio in primis, tardano ad arrivare. Così le spiagge libere dei romani vengono trasformate in mini-stabilimenti con relativi «pacchetti» acchiappa-vacanzieri e a discapito dei bagnanti giornalieri e turisti mordi e fuggi che in realtà si trovano penalizzati sia perché non possono usufruire di posti liberi magari a riva sia perché potrebbero non avere la disponibilità di attrezzature come lettini, ombrelloni e sdraio, specie se nel fine settimana. È davvero questo il modello pensato da Municipio e Campidoglio per garantire la fruibilità della spiaggia a tutti? Ci sono poi chioschi che, addirittura, hanno piantato sulla sabbia - altro abuso - le basi per gli ombrelloni. Postazioni fisse che non permettono ad altri fruitori di stendere il telo dove si preferisce. «Più pre-posizionamento di così - dicono alcuni bagnanti di uno dei chioschi sul lungomare Duca degli Abruzzi - noi abbiamo portato l'ombrellone per i bambini con l'intenzione di metterci vicino alla riva dove ancora consentito ma c'era una fila di pilastri di plastica che ce lo hanno impedito».
BAGNANTI CACCIATI
La polemica corre anche sui social dove domenica scorsa, giornata di punta per le presenze dei bagnanti a Ostia, essendo anche l'ultima di luglio, un utente è stato invitato a non posizionare il proprio lettino dove voleva perché lo spazio era già riservato ad altri. È accaduto sulla spiaggia libera di piazza Scipione l'Africano. Alla denuncia, rimbalzata sui social, si è levato un coro di proteste unanime: «Questa situazione si verifica spesso e su diverse spiagge libere di Ostia - scrivono su facebook in molti - abbiamo fatto diverse segnalazioni a Guardia di Finanza, polizia municipale e Capitaneria di Porto senza ottenere grande considerazione al momento». I cittadini si rivolgono proprio alle forze dell'ordine per chiedere il rispetto delle regole. Le spiagge libere di Ostia, dunque, forse proprio libere non sono. E nemmeno di tutti.
mirko.polisano@ilmessaggero.it