Dici viale Palmiro Togliatti a Roma e dici baracche e degrado.
I RISCHI
Per molto tempo è stato impossibile percorrere il parco di Centocelle proprio per la presenza delle baracche e di un traffico illecito dei rifiuti. Uno spazio verde, dunque, vissuto solo in parte dai residenti. Gli ingressi che usavano i nomadi erano su via Casilina o attraverso i sentieri che si aprivano, tra le reti di ferro, in via Papiria. Oggi, dietro gli autodemolitori andati a fuoco, si trovano ancora i resti di quelle tante vite nascoste agli occhi di tanti ma non di tutti: materassi, rifiuti ingombranti, persino le bombole di gas che tanto hanno preoccupato i soccorsi quando sono andati lì per spegnere le fiamme. Tra le collinette dell’area verde oggi c’è un pezzo della storia di Roma, di quando ha dovuto fare i conti con le sue tantissime fragilità.
I RITARDI
Sullo sfondo ci sono i tempi lunghissimi per il recupero del parco, da dove sono partite le fiamme dal grande incendio di sabato scorso. Un progetto di cui si parla da anni ma che viene sempre posticipato, bilancio dopo bilancio, ritardo dopo ritardo. Con un’emergenza che si ripropone a ondate, in maniera sempre più grave: a gennaio del 2017, da un altro rogo emerse una discarica di rifiuti interrati, con ogni probabilità residui dello sgombero Casilino 900. Nonostante un’ordinanza dell’allora sindaca Virginia Raggi, che imponeva una bonifica immediata per la salute dei cittadini, nulla è stato fatto. Nei cinque anni successivi la passata amministrazione è riuscita solo ad affidare all’università “Sapienza” lo studio di caratterizzazione dei rifiuti e a stanziare 500 mila euro (peraltro nemmeno spesi) per la raccolta e smaltimento dei rifiuti trovati. Complessivamente fino a oggi sono stati recuperati soltanto 33 ettari su 120 del parco e, nonostante i fondi stanziati si attendono da oltre 10 anni l’avvio delle gare per i il cosiddetto “secondo stralcio”, la porzione di parco con affaccio su viale Palmiro Togliatti. Nel polmone verde vicino all’ex aeroporto di Centocelle è presente un patrimonio storico archeologico unico tra resti di età preistoriche, ville romane, sepolcri, mausolei, fino al tratto sotterraneo dell’antico Acquedotto Alessandrino.
IL PIANO
Ora il Campidoglio vuole accelerare: a bilancio ci sono tre milioni e mezzo di euro per la bonifica e l’esecuzione di lavori che rendano usufruibili nuove porzioni di verde. Il piano comprende sia la bonifica dai rifiuti interrati dell’ex canale Mussolini, sul lato ovest del parco, che i lavori del secondo stralcio previsti da anni sull’area che confina con gli autodemolitori di viale Togliatti. Nell’elenco degli interventi previsti ci sono la piantumazione di alberi, la realizzazione di una rampa ciclo pedonale per l’accesso ai disabili, di nuovi viali per collegare la pista ciclabile a tutte le aree, di una nuova recinzione, di un impianto idraulico per l’irrigazione manuale e di un sistema di illuminazione. Si andrà in gara entro dicembre, secondo l’amministrazione capitolina, con l’obiettivo di eseguire i lavori nel 2023.