Stazione Lucio Sestio, metropolitana A. Il pendolare passa l'abbonamento al tornello che però non si apre. Così lo ripassa una seconda e una terza volta, ma niente da fare. Per il sistema digitale il pendolare è lì dentro a prendere la metro. Invece è fermo, al chiodo, davanti alle porticine automatiche che non si aprono. Cerca aiuto, ma alla stazione non c'è nessun addetto. Così è costretto a saltare il tornello, facendo come quelli che cercano di passare i varchi senza pagare. Questa storia è solo un esempio dei tanti disagi del trasporto pubblico della Capitale, oggi costretto a vivere tra manutenzioni mancate, corse a singhiozzo e scale mobili che non funzionano. Quando c'è carenza di personale (per turni che non si riescono a definire, per esempio), alcune stazioni non hanno più la squadra di funzionari Atac che la controlla.
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Secondo Codacons, che ha ripreso i numeri dell'Agenzia sulla qualità dei servizi pubblici di Roma oltre alle metropolitane (la B viene bocciata dal 51,5% degli utenti, la A "solo" dal 14%), è il servizio di superficie a fallire: non piace al 59,5% dei viaggiatori capitolini. «Abbiamo una percezione di una costante crescita in negativo di questi numeri: il boom dei turisti a Roma sta affollando i mezzi pubblici già ridotti all'osso. Il dato sulla metro A è in via di peggioramento anche a causa della sua chiusura anticipata alle 21», fanno sapere dall'associazione di consumatori. Infatti, basta farsi un giro la sera tra le navette che sostituiscono i treni della linea A (il cui stop è causato dai lavori necessari di manutenzione, mai fatti e che ora si stanno realizzando per la sostituzione dei binari), per fotografare la denuncia del Codacons. Bisogna aver fortuna e trovare la navetta vuota per passare un po' di tempo seduti nel tragitto da Battistini ad Anagnina. Altrimenti il viaggio, tra le 21 e le 23.30, è nel mezzo del caos. Dopo il derby Lazio-Roma di domenica scorsa le vetture in centro erano piene, con passeggeri letteralmente schiacciati contro i vetri dei mezzi. E a Termini, dove sono in corso alcuni interventi di manutenzione delle scale mobili, è frequente vedere la calca: tantissime persone si affollano davanti agli impianti non funzionanti e sono costretti ad andare a piedi.
IL TRAFFICO
Tra guasti, incidenti e suicidi in 80 giorni (dall'inizio del 2023, dunque), l'associazione dei consumatori conta otto interruzioni della metropolitana capitolina. Tra il traffico (che ormai è ritornato ai livelli pre-Covid) e i rallentamenti causati dalla minore frequenza di molti mezzi, il calvario dei lavoratori passa attraverso tanto tempo in più che viene buttato nel tragitto tra casa e ufficio. Infatti, il Codacons stima che mediamente un romano per raggiungere il posto di lavoro impiega ogni giorno 52 minuti. Un dato in peggioramento rispetto al 2020 (circa 5 minuti in più). «A Roma il traffico è aumentato a livelli impressionanti spiega il presidente di Codacons, Carlo Rienzi Nella capitale circolano ogni giorno tra le 600 mila e le 700 mila automobili. La capitale conta 923 veicoli ogni 1000 abitanti e l'auto rimane il mezzo privilegiato per gli spostamenti. Questo anche perché Roma dispone appena di 60 km di linea metropolitana, contro i 96 km di Milano, i 294 km di Madrid e gli oltre 400 km di Londra». Per Rienzi a Roma c'è «un servizio di trasporto pubblico critico non solo sul fronte della quantità, ma anche della qualità: metro che subiscono interruzioni continue, bus vecchi e lenti, stazioni obsolete allontanano i cittadini dai mezzi pubblici, spingendoli ad utilizzare le vetture private. Un cane che si morde la coda, perché più auto in circolazione equivalgono a maggior traffico, mezzi parcheggiati in doppia fila e divieto di sosta, bus più lenti e tempi di percorrenza più lunghi. Eppure basterebbe mettere i vigili urbani in strada a regolare la viabilità e sanzionare le auto in doppia fila per velocizzare di non poco il traffico cittadino e migliorare la puntualità di bus e tram, incentivando i cittadini ad utilizzare i mezzi pubblici».
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