Di fronte al gip crolla e ammette le contestazioni: «È tutto vero quello che è successo, ma io ero innamorato di lei. Una cosa del genere non mi era mai successa in 25 anni di insegnamento. È stato un rapporto consenziente». Così il professore Massimo De Angelis, arrestato a Roma per violenza sessuale ai danni di una sua alunna di 15 anni, si è difeso davanti al giudice nel corso dell'interrogatorio di garanzia. Oggi il magistrato deciderà se deve restare in carcere o se concedergli una misura cautelare alternativa.
De Angelis ha chiesto scusa a tutti e si è detto pronto a dimettersi: «Chiedo scusa a tutti, a cominciare dai genitori della ragazza.
Nel corso dell'audizione, il giudice gli ha mostrato le foto dell'aula dove sono avvenuti i rapporti con la studentessa. «Sì, è quella», ha dichiarato il docente, che ha reso una confessione a 360 gradi. Ora, in carcere, teme per la sua vita. Il suo legale dice che De Angelis ha ricevuto «larvate minacce» e vive nel terrore.
La relazione con la ragazzina, quindicenne, è iniziata lo scorso settembre. La minore ha raccontato agli inquirenti che i primi approcci spinti del docente risalgono a luglio, quando De Angelis ha cominciato a inviarle messaggi e fotografie che lo ritraevano nudo. Dopo un'iniziale ritrosia, lei gli ha risposto. Quattro mesi fa, durante delle ripetizioni pomeridiane di latino, i due hanno intrapreso quella che, a dire dell'adolescente, era una relazione sentimentale, consumata nelle aule dell'istituto Massimo. Sono stati i genitori della quindicenne, sollecitati da altri docenti, a sporgere denuncia. Controllando il cellulare della figlia, nella notte tra il 18 e il 19 dicembre, hanno trovato un sms dell'insegnante. Un messaggio, per il gip, dal tenore "inequivoco".