Inchiesta Marra, da Verdini a Coratti e Montino: così Scarpellini pagava i politici. Un milione e mezzo per finanziare le elezioni

Sabato 1 Luglio 2017
Inchiesta Marra, da Verdini a Coratti e Montino: così Scarpellini pagava i politici. Un milione e mezzo per finanziare le elezioni

Un milione e mezzo per le campagne elettorali del 2012 e del 2013, per ingraziarsi i politici, per essere certo di venire trattato con i guanti di velluto. E immobili lussuosi concessi gratuitamente o con sconti enormi a funzionari, consiglieri comunali e regionali, deputati. Dal processo che vede alla sbarra l'ex fedelissimo di Virginia Raggi, Raffaele Marra, e il costruttore Sergio Scarpellini, entrambi imputati per corruzione, emergono dettagli su uno dei filoni secretati dell'inchiesta che lo scorso dicembre ha travolto la giunta Raggi e che, ora, fa tremare la politica romana e nazionale. Lo stralcio riguarda regali e sovvenzioni più o meno lecite che l'imprenditore avrebbe dispensato in favore di una miriade di schieramenti politici. In vista delle elezioni regionali e comunali, tra il 2012 e il 2013, appunto, Scarpellini ha erogato «più di un milione di euro, ci sono i riscontri bancari», ha detto in aula il maggiore dei carabinieri del Nucleo investigativo Angelo Zito, ascoltato come teste dell'accusa. La stima fatta in aula dal militare sarebbe al ribasso: la pm Barbara Zuin sta infatti indagando su finanziamenti che superano il milione e mezzo di euro. Per la difesa dell'immobiliarista, però, si tratta di finanziamenti dichiarati nei bilanci della sua società, quindi leciti.
LE CASE
Non è tutto. C'è un altro fronte al vaglio degli inquirenti, che riguarda una serie di immobili concessi dall'immobiliarista in comodato d'uso gratuito sempre a privati, partiti e fondazioni. Anche in questo caso, si parla di cifre ingenti: «Sono case di pregio, date in comodato gratuito a politici e funzionari, per centinaia di migliaia di euro», ha specificato il maggiore Zito. I pubblici ufficiali nel mirino della procura sono una ventina. Tra loro, il senatore di Ala, Denis Verdini. Per il suo partito avrebbe infatti ottenuto dall'immobiliarista, senza pretesa di canoni, una sede in via Poli, a due passi dalla Fontana di Trevi. Dall'agosto 2013, avrebbe infatti concordato un contratto di comodato d'uso che si è estinto pochi mesi fa. Anche Esterino Montino, sindaco di Fiumicino e marito della senatrice Pd Monica Cirinnà, avrebbe ottenuto gratuitamente un locale per un'associazione a lui riconducibile. I carabinieri del Nucleo investigativo, diretti dal colonnello Lorenzo D'Aloia, stanno passando al setaccio i contratti stipulati dalla Milano 90 dell'imprenditore, che da decenni affitta sedi alla politica e alle istituzioni. Gli inquirenti stanno cercando casi di locazioni o vendite immobiliari troppo scontate. Anche il Pd è tra gli inquilini illustri dell'immobiliarista. Per la sede in Largo del Nazareno 25, l'imprenditore ha detto alla pm di ricevere 569mila euro all'anno. Le rivelazioni sui presunti favori a personaggi illustri fanno parte di un interrogatorio che Scarpellini ha reso il 22 dicembre scorso.
L'INTERROGATORIO
Dopo una breve permanenza a Regina Coeli, l'imprenditore ha ottenuto i domiciliari per aver collaborato con i magistrati e aver fornito l'elenco di soggetti influenti che per anni avrebbe cercato di influenzare con favori di vario tipo. Tra i beneficiari del trattamento privilegiato, a suo dire, anche l'ex presidente della Camera, Irene Pivetti, che in passato avrebbe contrattato l'uso di un ufficio in centro. In questo caso, però, non si configurerebbe il reato di finanziamento illecito, visto che l'immobile era di proprietà del figlio di Scarpellini e non della Milano 90, non rendendo quindi necessaria la rendicontazione in bilancio, visto che il locatario era un privato. Scarpellini, difeso dall'avvocato Remo Pannain, ha raccontato anche di favori a Mirko Coratti, ex presidente dell'assemblea capitolina in quota Pd e sotto processo per Mafia Capitale, a Luciano Ciocchetti, ex vice presidente della Regione Lazio e a Gianfranco Zambelli, consigliere regionale Pd e membro della commissione urbanistica del Campidoglio dal 2008 al 2013. Gli ultimi due avrebbero acquistato con sconto un appartamento in via Vigolo, nello stesso complesso in cui Scarpellini, nel 2009, aveva venduto anche a Marra un attico con uno sconto rispetto al prezzo di mercato di oltre 400mila euro. Al vaglio della procura ci sarebbero anche favori all'Associazione dei cristiano popolari dell'ex ministro alla funzione pubblica Mario Baccini, che avrebbe ottenuto per un anno - fino al 30 giugno 2013 - un appartamento in piazza Cavour.
LA DIFESA
«Sono sempre stati gli altri, per lo più politici e funzionari, a chiedere. Per avere la loro disponibilità ho accettato, ma non ho ottenuto favori», aveva detto l'imprenditore ai pm. Gli inquirenti, ora, stanno cercando di capire se effettivamente si trattasse di gentilezze disinteressate, o se, come nel caso di Marra, ci siano stati asservimenti di funzione pubblica. Per l'accusa, l'ex vicecapo di gabinetto della Raggi, in cambio della sua disponibilità in caso di bisogno, avrebbe accettato due assegni (intestati alla moglie) per un totale di 367mila euro, per l'acquisto di un lussuoso appartamento all'Eur.
Ieri era previsto anche l'interrogatorio in aula di Marra e di Scarpellini, ma è stato rinviato al 4 luglio, visto che il costruttore, ottantenne, era affaticato e aveva un problema con il suo apparecchio acustico. A inizio settimana, il tribunale dovrà anche decidere se accogliere o meno la richiesta di tornare in libertà fatta dagli imputati, che sono entrambi agli arresti domiciliari.
Michela Allegri
Sara Menafra
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Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 02:35