Roma, 15enne ucciso dal treno, la verità nel telefono: indagati due macchinisti

Martedì 16 Gennaio 2018 di Rosalba Emiliozzi e Adelaide Pierucci
Roma, 15enne ucciso dal treno, la verità nel telefono: indagati due macchinisti

Sopralluogo alla stazione con i genitori e il fratello di Valerio Frijia, il 15enne di Labico travolto e ucciso dal treno. Il ragazzo è stato dilaniato la notte tra venerdì e sabato dall'ultimo Intercity che sfrecciava verso Bari, mezzora dopo la mezzanotte sul binario 1 della piccola e abbandonata stazione di Labico. Nessuna telecamere che possa dire come è andata. Ma la procura ha deciso di iscrivere al registro degli indagati il nome dei due macchinisti del treno per omicidio colposo. Un atto anche a loro garanzia, in vista dell'autopsia, anche se già si ipotizza che avessero superato i limiti di velocità previsti per il transito nelle stazioni.

LE INDAGINI
Gli investigatori della Polfer di Colleferro stanno cercando riscontri all'ipotesi che Valerio non fosse da solo al momento della tragedia, e hanno sentito i genitori, il fratello e gli amici di Valerio, tutto minori accompagnati dai genitori negli uffici della Polizia. Al di là dell'iscrizione dei macchinisti, si propende per un incidente in quanto l'urto con il treno è laterale destro, il che significa che Valerio era tra i due binari. Ieri è stato fatto il prelievo ai genitori per la comparazione del Dna, anche se non ci sono più dubbi sull'identità del corpo ridotto in pezzi, con le mani mozzate e senza vestiti. Sui resti del ragazzo sarà effettuato anche l'esame tossicologico per capire se quella sera aveva assunto stupefacenti, come avrebbe fatto capire lui stesso postando una foto con quattro spinelli a un'amica. È stata ritrovata anche la sim del telefonino e sono stati visionati gli ultimi messaggi. Qualche istante prima di morire, Valerio era al telefono con una ragazza che vive a Como e che presto sarà ascoltata, forse già oggi. Mentre gli ultimi messaggi li ha scambiati con la ex fidanzata. Il contenuto? «Nulla di allarmante - dice Emanuele Frijia, fratello di Valerio - si sono scambiati messaggi che parlavano di musica e rapper». «Abbiamo trovato ieri pomeriggio, vicino ai binari, altri due reperti, una scarpa e un calzino che sono di mio fratello», dice ancora Emanuele Frijia. Sul giallo degli spinelli ribatte secco: «Mi sono informato io in prima persona se ci fosse stato un problema di mancato pagamento delle canne, non è così, mio fratello con la droga non c'entra nulla. Secondo noi è stato un incidente, molto probabilmente è scivolato sulla banchina oppure è stato spinto da qualche malintenzionato». L'autopsia e gli esami peritali sono affidati all'équipe medico legale di Tor Vergata.

I SOCIAL
C'è un dolore parallelo che corre sui social. Mamma Emiliana Cosentino, impiegata del Ministero dell'Interno a Roma, sul suo profilo posta un ricordo straziante: «Lui era tutto per me: colui che mi amava, mi ascoltava, mi capiva, mi difendeva... Mi aggiustava il pc, il telefono, il tablet, mi comprava le cose su internet e mi prestava i soldi a fine mese, non era semplicemente un figlio era un amico, confidente, a volte padre. Amore mio come vivrò senza di te? A Valerio».
 

Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 18:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA