Roma, sassi killer sulle strade di notte: «Racket sulle rimozioni»

Mercoledì 21 Marzo 2018 di Simone Canettieri e Lorenzo De Cicco
Roma, sassi killer sulle strade di notte: «Racket sulle rimozioni»

Ventisei casi solo nell'ultimo anno. Sempre di notte. E quasi sempre con un carro attrezzi nei paraggi, pronto a intervenire. Sulle grandi strade della Capitale torna l'incubo dei massi, i blocchi di pietra abbandonati in mezzo alla carreggiata, nei punti più bui, dove l'impatto con le auto che sfrecciano sull'asfalto è assicurato. Troppi episodi per pensare a vicende isolate.
Tuscolana, Colombo, Pontina, il viadotto per la Roma-Fiumicino alla Magliana. Gli incidenti annotati dalla Polizia locale di Roma sono avvenuti quasi tutti qui. Incroci pericolosi, dove chi saetta in auto rischia di ammaccare la carrozzeria e chi viaggia in moto rischia la vita.

DAI MARCIAPIEDI
I macigni lasciati sulle corsie hanno tutti lo stesso aspetto: blocchi sradicati dai bordi di un marciapiede. Proprio questo particolare ha messo in allarme gli agenti della Polizia locale che stanno indagando sulla sequenza degli incidenti. Perché nelle immediate vicinanze delle arterie non ci sono banchine o passaggi pedonali. I cordoli in frantumi, quindi, sono stati portati da altre zone di Roma e piazzati strategicamente nei tratti più oscuri, dove quasi si confondono con le buche del manto stradale slabbrato. Spuntoni nel buio, dietro una curva o dopo un cavalcavia, dove possono fare molto male. «Da lontano sembrano pezzi di cartone o di plastica - racconta chi c'è passato - invece distruggono le automobili».

I VERBALI
Le indagini della Municipale, coordinate dagli agenti del Comando generale PSO, vanno avanti da un anno e ormai sembrano procedere in una direzione: il racket del soccorso stradale privato. A insospettire i vigili urbani sono le testimonianze delle vittime degli incidenti. Quasi tutti gli automobilisti, dopo la collisione con i massi di pietra, hanno raccontato di avere visto arrivare un carro attrezzi nel giro di pochi minuti. Con il conducente del mezzo piuttosto incalzante nell'offerta di prestare aiuto, dietro compenso. Centinaia di euro per fare da rimorchio fino all'officina più vicina. Molti accettano, qualcuno si è insospettito e ha denunciato. Proprio grazie alle segnalazioni si è arrivati a capire che la scena, in pratica, è sempre la stessa. Può essere una clamorosa coincidenza, ma mettendo in fila verbali ed esposti, il sospetto naturale è che qualcuno sistemi i blocchi di pietra in mezzo all'asfalto per guadagnare dai sinistri. Senza curarsi di mettere in pericolo chi viaggia sulla strada.

I SINISTRI
I primi incidenti di questo tipo risalgono al periodo tra la fine del 2016 e l'inizio del 2017. Poi più nulla, per qualche mese. Sembrava finita, invece era una tregua, probabilmente imposta dal timore di essere scoperti. Nelle ultime settimane, riecco i massi. Riecco l'incubo. Alcune auto hanno centrato in pieno gli ostacoli, distruggendo ruote, paraurti, cerchioni. A qualcuno è esploso l'airbag. Altri viaggiatori ancora si sono accorti di essere finiti contro i sassi solo dopo il botto, quando hanno perso il controllo della vettura e hanno iniziato a sbandare pericolosamente. Proprio la sfilza di sinistri degli ultimi giorni, sulla Colombo e sulla Tuscolana, agita chi abita da queste parti. «Chi è il pazzo che lascia i sassi sulla strada?», l'interrogativo che rimbalza nelle chat dei residenti impauriti e dei comitati di zona. Ma chi abbandona i macigni tra le buche probabilmente non è un pazzo. C'è ormai la convinzione che si tratti di azioni dolose. L'indagine aperta è per attentato alla circolazione.

 
Ultimo aggiornamento: 08:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA