Donna uccisa e fatta a pezzi a Roma: Maurizio e Nicoletta, pochi soldi e un inferno di 100 metri quadri

Giovedì 17 Agosto 2017 di Maria Lombardi
Donna uccisa e fatta a pezzi a Roma: Maurizio e Nicoletta, pochi soldi e un inferno di 100 metri quadri

Vivevano insieme da anni, ma mai una volta che li vedessero uscire insieme. Maurizio e Nicoletta, i fratelli del pianoterra, vicini per necessità e ormai troppo lontani. Dividevano l'appartamento di meno di cento metri quadrati nel condominio di via Reni, case un tempo degli ufficiali dell'esercito e ora riscattate. Non avevano altra scelta, quella convivenza era una condanna per entrambi e insieme una salvezza, almeno non c'era l'affitto da pagare. E insieme a quello spazio dove erano cresciuti e tutto era rimasto fermo, dividevano anche il silenzio di lunghe giornate, gli scatti di rabbia soprattutto di lui e i malumori sempre più frequenti. Niente urla, i vicini dicono che non si sentivano litigi nella scala C. Tutto normale dietro le finestre che danno sul cortile. C'è chi li ricorda bambini, i tre figli dell'ufficiale Diotallevi (Maura, la più piccola non abita lì da tempo) educati con i valori di una volta. Brave persone, e come puoi immaginare una cosa così.

I DISAGI
Nel silenzio della normalità, al pianterreno del civico 22b di via Guido Reni, l'insofferenza ha continuato a dilatarsi e occupare tutto lo spazio che c'è. Ed è diventata follia. Maurizio aveva un piano, sostengono gli inquirenti: si è procurato la sega, i sacchi. Stringe le mani al collo di Nicoletta, la fa a pezzi, perché è più facile portarla via. Poi pulisce il sangue, con meticolosità fino a far quasi sparire ogni traccia. Nel vuoto di ferragosto, con il cortile del condominio senza alcun rumore, nella casa al pianterreno torna un'apparente normalità.

C'era l'odio chissà quanto lontano, e in più i problemi di tutti i giorni da risolvere, i soldi non bastavano. Maurizio, 62 anni, non ne aveva mai. Nicoletta, 59, si arrangiava come poteva. Affittavano una stanza della casa agli studenti per guadagnare qualcosa in più. Era lei a gestire tutte le spese, e non era solo questo. Diventava sempre più faticoso dividere la vita con quel fratello difficile e tanto arrabbiato, imprevedibile nei suoi scatti d'ira e poi di colpo taciturno. Sempre stato un problema, in casa, Maurizio. «Lei mi trattava come un ragazzino», dice lui durante l'interrogatorio. La sorella più piccola che dava al fratello più grande i soldi per vivere, e le costava fatica. Faceva la baby-sitter, la donna delle pulizie, teneva lezioni di yoga, qualsiasi cosa era buona per racimolare qualche euro in più, sempre in giro con la sua 600.

Consulente web marketing per aziende e professionisti, titolare di Emmedicom, c'è scritto sul suo profil Linkedln di Maurizio, ha lavorato per Vodafone, PosteMobile BtItalia, Wind, attualmente per Club4business. Pochi guadagni, quasi nessuno, e sempre più contrasti tra i due. Su facebook lui parla di «persone negative, tossiche», e dice che è meglio lasciarle, scrive che chi difende gli animali è un criminale e critica i grillini. Nonostante i guai economici, mai una rata del condominio saltata. Tutti nel palazzo però sapevano che i fratelli erano «quasi indigenti». E si capiva anche da come vestivano, abiti usati e consumati. Lui usciva spesso con una borsa da lavoro, lei la incrociavano con la sacca per lo yoga e la tuta per il tai chi, diceva che questa disciplina aiuta molto a ottenere l'equilibrio. Maurizio ha quasi sempre vissuto in quella casa, prima con i genitori, poi solo con la madre e dal 2004, da quando lei non c'era più, con la sorella Nicoletta che aveva deciso di trasferirsi lì. Maura, l'altra sorella di 55 anni, vive per i fatti suoi, per un periodo anche lontano da Roma. L'appartamento assegnato agli ufficiali dell'esercito era passato poi all'Ater e acquistato dalla vedova poco prima di morire.

Maurizio, un tipo particolare, magro magro, con la barbetta brizzolata. Troppo debole forse per riuscire ad andar via dal palazzo dell'esercito. Una famiglia aveva provato a costruirsela, ma era andata male. Ha divorziato, ma con il figlio Giacomo di 19 anni è in buoni rapporti, l'hanno visto appena due settimane fa andare a trovare il padre. Della vita privata di Nicoletta poco si sa, la ricordano sempre sola, mai un uomo accanto. E adesso quella difficile convivenza che la tormentava. Maurizio e Nicoletta, così diversi. Lui taciturno, gentile ma sempre per i fatti suoi. Lei più solare e sorridente, chiacchierava con i vicini, andava alle assemblee del condominio, aveva una vita piena. Poche ore prima dell'omicidio, un amico ha visto il fratello uscire da casa, sembrava sereno, ha fatto anche una battuta, strana cosa per Maurizio che non scherzava mai. Ha incrociato intorno all'ora di pranzo anche Nicoletta, scendeva dalla macchina, sorrideva anche lei. Poco dopo, il massacro.

 

Ultimo aggiornamento: 13:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA