Raganello, i fidanzati romani Carlo e Valentina: «Una vita dedicata all'arte»

Mercoledì 22 Agosto 2018 di Maria Lombardi e Camilla Mozzetti
Valentina Venditti
Aveva scelto di inseguire i suoi sogni Valentina, lasciando il posto di receptionist in un hotel della Capitale per dedicarsi solo alla fotografia. Lei, la sua macchina al collo e il supporto di Carlo, tatuatore e writer di professione, compagno di vita da anni e di avventure.
Valentina Venditti e Carlo Mauciri Sono stati travolti dalle acque del torrente Raganello a Civita, in provincia di Cosenza. Tra le vittime della tragedia che si è consumata nel parco del Pollino. I loro corpi sono stati ritrovati dai soccorritori ad alcuni chilometri di distanza. La piena del torrente li ha travolti e divisi. Loro due che da anni erano inseparabili e si erano conosciuti e innamorati anche grazie alla comune passione per l'arte contemporanea. Il riconoscimento del corpo di Carlo è stato straziante. Si è riusciti a capire che fosse lui grazie ad alcuni tatuaggi che il giovane aveva sul corpo.
IL LORO VIAGGIO
Sarebbe dovuto essere il loro viaggio: in giro per l'Italia del sud, con tappe in Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia dove il fidanzato di Valentina era originario. Per questo avevano deciso di noleggiare un camper, spendendo però il giusto, senza eccessi. Stavano cercando un appartamento da acquistare insieme al Pigneto per lasciare l'appartamento dove risiedevano a Torpignattara. «A Valentina piaceva quel quartiere racconta un amico perché ritrovava in quelle strade un po' di se stessa». Con gli studi d'arte e la creatività sempre dirompente, a tratti accecante e perfino inspiegabile. «La felicità è fatta di istanti semplici e intensi», scriveva Valentina, lunghi capelli neri e occhi color nocciola. «Era una ragazza piena di vita, dolce e anche molto tenera», aggiunge l'amico della coppia. Eppure dotata di una tenacia e caparbietà non comune. Era riuscita, pur con qualche fatica a ritagliarsi un posto nel mondo underground della Capitale, fotografando e immortalando soprattutto cantanti e musicisti e privilegiando nei suoi racconti la street-art. L'ultimo reportage di Valentina è stato a Baronissi per le opere di Rosk&Loste, il duo di writer siciliani che hanno realizzato a Palermo, sulla facciata dell'Istituto nautico, il murales dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Lei dietro la macchina fotografica, lui, Carlo, molte volte di fronte, ritratto mentre era a lavoro sulle sue opere.
Il viaggio della coppia, con la cagnolina Lea, era iniziato lo scorso 8 agosto, i due ragazzi sarebbe dovuta rientrare proprio oggi a Roma. Con loro c'era anche Damiano, nipote di Valentina. Ci sarebbe potuto essere anche lui tra le vittime o i feriti, ma quel pomeriggio Damiano ha deciso di restare nel camper, parcheggiato a Civita, il tempo non era bello, pareva che dovesse piovere da un momento all'altro e quindi Carlo e Valentina si erano avventurati da soli, per scoprire quel torrente nel più grande polmone verde della Calabria.
Straziate le famiglie dei giovani. «Sto male, sto troppo male. Mio figlio ancora non sa niente e non riesco a dirglielo. È legatissimo alla zia». Simonetta, la sorella di Valentina, parla a bassa voce, dal balcone di casa, in via Pietro Rovetti. Vuole che il figlio non senta e soffoca il pianto stringendo la mano sulla bocca. «È solo per caso che anche mio nipote non fosse con loro. Non è voluto andare alla gita. Se ci fosse andato, a quest'ora eravamo qui a piangere anche per lui». Valentina abitava nello stesso palazzo della sorella, al piano di sotto, un comprensorio di case popolari.
LA FAMIGLIA
«Una bella coppia, si volevano tanto bene. Erano così felici di questo viaggio in camper, stavano quasi per tornare a Roma. Li aspettavamo, mio figlio non vedeva l'ora di riabbracciare la zia», sussurra Simonetta. C'è anche un'altra sorella, Daniela, la più grande, mamma di Damiano. «Una nuova tragedia per la nostra famiglia». Due estati fa è morto il cognato per un brutto male e Daniela è rimasta sola.
«Non riusciamo a crederci racconta il cugino di Carlo che si chiama come lui non ci sentivamo da un po', è una tragedia inspiegabile, non capisco come abbiano potuto andare nelle gole visto che c'era un'allerta di maltempo». Carlo e Valentina, sempre insieme. I vicini li vedevano scendere in strada a portare a passeggio il cane, a volte mano nella mano. «Due giovani bravissimi. Vivevano con grande dignità anche i momenti di difficoltà economiche. Le chiedevo: Valentina, ma quanto ti decidi a fare un figlio? E lei alzava le spalle, secondo me ci stava pensando».
La mamma di Carlo (figlio unico e orfano di padre) è partita ieri, da Orte, insieme al fratello per andare a riprendersi il corpo del figlio. Lo stesso ha fatto Daniela, sorella di Valentina, che con i due ragazzi e il figlio Damiano aveva passato con loro qualche giorno prima di tornare a Roma anzitempo. È partita con il cognato alla volta di Civita .
Maria Lombardi
Camilla Mozzetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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