Roma, Tram Tva a via Nazionale. «Tecnici rivedano l’opera». L'interrogazione al Ministero dei Trasporti

Interrogazione al Ministero dei Trasporti che finanzierà la linea con circa 200 milioni. Ciocchetti (Fdi): «Troppi gli allarmi per ignorarli, possiamo correggere gli errori»

Mercoledì 27 Settembre 2023 di Fernando M. Magliaro
Roma, Tram Tva a via Nazionale. «Tecnici rivedano l’opera». L' interrogazione al Ministero dei Trasporti

«Chiederò con un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, di fare chiarezza sulle decine di problematiche che stanno emergendo giorno dopo giorno sul tram Termini-Vaticano-Aurelio, la Tva, visto che quasi 200 milioni di euro di finanziamento sono a carico del Ministero dei Trasporti».

La vicenda della Tva varca il portone di Montecitorio e approda alla Camera dei Deputati. Ad intervenire sul contestatissimo progetto del Comune di costruire una nuova linea traviaria da Termini (palazzo Massimo), al Vaticano (piazza Risorgimento) e all’Aurelio (piazza Giureconsulti) è Luciano Ciocchetti, già consigliere comunale di Roma, assessore all’Urbanistica della Regione Lazio ricoprendone anche il ruolo di vicepresidente, ora deputato di lungo corso.

L’OPERA

La linea tranviaria, spinta dalla lobby filotranviaria della sinistra e nel silenzio complice di sedicenti ecologisti, prevede che da Termini, la coppia di binari passi per via Luigi Einaudi, poi piazza della Repubblica, via Nazionale, via IV Novembre, piazza Venezia, via del Plebiscito trasformata in una corsia preferenziale, largo Argentina, corso Vittorio. Poi, superato il Tevere a Ponte Vittorio, la tratta Vaticano passerà sotto gli archi di Passetto di Borgo, via Porcari e piazza Risorgimento. L’altra tratta, dopo Pone Vittorio, girerà a sinistra passando con le rotaie affiancata all’Ospedale Santo Spirito in Sassia, poi dopo il transito sotto la Galleria Principe Amedeo Savoia Aosta, la Pasa, quella che sta sotto il Gianicolo, i tram faranno porta Cavalleggeri e tutta via Gregorio VII fino al capolinea di piazza Giureconsulti.

TANTI NO

L’elenco dei contrari è lungo e nutrito: ingegneri del traffico e dell’acustica, archeologi, storici, commercianti, residenti, sindacati dei taxi, associazioni dei motoclicisti. Spiega Ciocchetti: «Da una parte c’è un progetto dall’altra esperti in svariati campi che stanno dicendo che è un intervento potenzialmente dannoso per la città: a livello di trasporti, di acustica, per le belle arti, per il commercio, per gli ospedali. Sia chiaro: non sposo a priori né il pensiero etichettato come quello della lobby filotranviaria né quello di chi esprime perplessità e allarmi. Ma è mio dovere, come romano, chiedere che i tecnici del Ministero riaprano il dossier e controllino con attenzione, magari maggiore, rispetto a quella impiegata in Conferenza di Servizi, durata praticamente lo spazio di un mattino».

MANCATA TRASPARENZA

Aggiunge Ciocchetti: «Non posso però non evidenziare come quest’opera sia stata blindata sin dall’inizio: inserita fra le invarianti del Piano urbano della Mobilità sostenibile, quindi esclusa da qualsiasi discussione; non sottoposta al pubblico dibattito e relegata nelle segrete stanze. Ora emergono dubbi da parte di residenti e commercianti, alti ufficiali e sindacati dei vigili urbani, sindacati dei tassisti e del personale del Santo Spirito in Sassia, archeologi e storici, ingegneri acustici e dei trasporti. Difficile pensare che tutti questi siano vittime di allucinazioni collettive. Per risolvere questi dubbi, nulla meglio di un nuovo esame da parte dei tecnici del Ministero dei Trasporti. Se ci sono stati errori e sottovalutazioni nella progettazione siamo ancora in tempo per spostare i fondi Pnrr e quelli ministeriali su altre opere, come il tram sulla Palmiro Togliatti o l’acquisto di ulteriori nuovi bus elettrici, senza correre il rischio di perderli come accadrebbe, invece se l’opera venisse bocciata dopo, in conferenza di servizi decisoria».

© RIPRODUZIONE RISERVATA