Trattati di Roma, la cronaca della cerimonia in Campidoglio

Sabato 25 Marzo 2017 di Mario Ajello
Trattati di Roma, la cronaca della cerimonia in Campidoglio

Ecco la cronaca, "in pillole", della cerimonia dei Trattati di Roma in Campidoglio.

12.33

I leader lasciano il Campidoglio. 
Per non dare un segno di arroganza  ai romani (che comunque in giro per il centro non ci sono) e per motivi di sicurezza, i 27 si avviano al pranzo al Quirinale in ordine sparso. Nessuna colonna di auto blu. Zero sirene. Ma volano gli elicotteri. Il presidente Mattarella intanto ha fatto apparecchiare la tavola

11.57
Prodi lascia la sala del Campidoglio a braccetto con Mario Segni. E dice: «Errore da matita blu. Prima che venisse firmata la Dichiarazione di Roma, la dovevano leggere pubblicamente. Invece è stato firmato un testo muto. E pensare che è corto e neppure tanto noioso...»

11.32
Tutti, o quasi,  i leader  con i telefonini fotografano o filmano i fogli della Dichiarazione di Roma appena firmata 

11.30
Juncker ha firmato e ridendo si porta via la penna, la dà a Gentiloni e l'ultimo a firmare è il premier italiano, padrone di casa

11.27
Firma Tsipras e ringrazia. Come a dire: non mi avete cacciato dall'Europa. Firma la premier polacca, tutta vestita di giallo, ma non vorrebbe firmare. Poi lo fa, apre le braccia e sembra dire: avete visto? Resta però un po' euroscettica 

11.20
Merkel firma molto velocemente e poi lascia la penna con gesto brusco. Ma sorride. Poi tocca a Rutte, il premier olandese che ha appena battuto i populisti. Applausone della sala. Quello successivo, un po' più tiepido, è per lo spagnolo Rajoy

11.17
Juncker: ecco la  stilografica  con cui vennero firmati i Trattati del '57. Io firmo con questa penna la nuova Dichiarazione europeista

11.10
Juncker parla e Merkel guarda il telefonino

10.57
Gentiloni anti-retorico, breve e netto. Cita de Gasperi, Monnet e Gadamer. E «va ricostruita la fiducia dei cittadini nell'Europa»

Tajani ha appena finito di parlare dell'imperatore Traiano e parte un video super-dance sull'Europa che "non è obsoleta". Si balla?

Non si balla. Parla Muscat, e ci si assopisce.

9.56

Ultimo ad arrivare al Campidoglio, Hollande. Al suo ultimo giro.

9.44
Saluto tra la Merkel, in giacca color panna e pantaloni neri, e la Raggi. Si stringono la mano. Angela sembra la maestra e Virginia la scolara.

9.42
Grande differenza tra di postura tra il premier ungherese di destra Orban e il presidente europeo Juncker. Arrivano quasi insieme. Orban ha passo marziale, mascella volitiva e la stretta di mano con Gentiloni e gli altri è vigorosa come la politica ungherese dei muri e della fermezza anti-immigrati. Juncker invece è claudicante. Ha un dolore all'anca da molto tempo, è imbottito di medicine, dimostra dieci anni di più dei 62 che ha. L'Europa ha i suoi dolori che forse sono più gravi di quelli del suo presidente.

9.32
Chi è il più raggiante di quelli che stanno arrivando sul Campidoglio? Mark Rutte, il premier olandese. Quello che ha appena fermato il populismo destrorso nel suo Paese. Entra nel Palazzo dei Conservatori e viene accolto dai colleghi come un super-eroe.

9.15
Il comitato di accoglienza, sulla piazza del Campidoglio,  ha cominciato il suo lavoro.

Il terzetto Gentiloni-Tusk-Muscat accoglie i capi di Stato e di governo quasi ai piedi del Marco Aurelio a cavallo. Poi gli ospiti entrano nel Palazzo dei Consevatori e sull'uscio c'e Virginia Raggi. Stringe la mano a tutti. E ha scelto una giacca viola, su pantaloni neri,  per la sua giornata da padrona di casa. La fascia tricolore da sindaco, troppo larga, sembra avvolgerla tutta. Formale con tutti, con Tspiras, uno dei primi ad arrivare, i convenevoli della Raggi durano più che con gli altri. Il premier greco sta facendo lobbing per il nuovo salvataggio di Atene anche con lei?

Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 18:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA