RIETI - Oggi è il Giorno del Ricordo, che commemora le vittime delle foibe e ricorda l’esodo giuliano-dalmata.
La ricerca. Oltre che sulle preziose fonti dell’Archivio di Stato di Rieti, la ricostruzione si sviluppa attraverso la consultazione e l’uso dei documenti conservati presso la presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Archivio centrale dello Stato. «Ci sono voluti circa due anni di ricerche, ma la ricomposizione dei tasselli ha trovato una forma e ho ricostruito quelle vicende degli anni 1943-1958. Non ho l’ambizione di dire che si tratta di un lavoro definitivo. Anzi. Per ora l’ho raccolto in un libro che presenteremo a breve, Covid permettendo, e che ha visto la luce grazie al sostegno di importanti istituzioni, associazioni, colleghi e amici che potrò ringraziare in quella sede». La parte finale del testo è dedicata ad alcune storie personali esemplificative: «Non le ho pubblicate tutte, poiché ulteriori saranno pubblicate su un sito internet dedicato proprio alla ricostruzione di più storie e testimonianze». Daniele Scopigno non ha compiuto solo un lavoro di ricerca storica, ma ha anche umanizzato il volume, arricchendolo di storie e aneddoti raccolti grazie alle voci dei discendenti degli esuli. «Il testo si articola su un piano storiografico-archivistico e su un piano statistico, permettendo di finalizzare verso una considerazione che appare lapalissiana ovvero che ricostruire la storia delle periferie dell’esodo, tassello per tassello, potrà permettere in futuro di ricomporre un mosaico più affidabile sulla mole, sulle ragioni e sui destini degli esuli da Fiume, dall’Istria e dalla Dalmazia. Spero si tratti di un lavoro di interesse per la memoria storica e non solo», osserva Scopigno. Il libro è pubblicato da Edizioni Ristampa, con la prefazione di Alfredo Pasquetti, direttore dell’Archivio di Stato di Rieti.