RIETI - I trattori hanno sfilato per le vie della città, venerdì mattina, sulla scia delle numerose proteste in atto anche in altri Paesi europei.
Tante le lamentele, ad esempio, sulla gestione della fauna selvatica che danneggia greggi e coltivazioni: «Quest’anno ho subìto un danno di circa mila euro perché i lupi hanno ucciso alcuni miei vitelli – racconta l’allevatore Giovanni di Paolantoni, attivo nel Cicolano – sono stato risarcito con 100 euro per ogni animale morto da parte dell’amministrazione pubblica, soldi ottenuti dopo diversi mesi, con cui ho potuto a malapena pagare lo smaltimento dei vitelli persi». A fargli eco anche il coltivatore Andrea Ferroni, titolare di un’azienda ad Ornaro: «Caprioli e cinghiali danneggiano continuamente i campi, talvolta rovinando anche i recinti elettrici – lamenta – I risarcimenti arriveranno solo per il 30% dalla Regione Lazio, a causa dell’assenza di fondi, mentre non ho avuto alcuna risposta in merito dall’Azienda Faunistica Venatoria».
Problematiche a cui si aggiunge la nota questione dell’aumento dei prezzi per i produttori, primi tra tutti gasolio agricolo e concimi, più che raddoppiati negli ultimi anni, mentre continuano ad essere bassi i guadagni. «Ogni anno è più difficile – continuano i manifestanti, a cui si aggiunge Franco Petroni, proprietario di appezzamenti nella Piana Reatina – La protesta che portiamo avanti è anche per il consumatore finale, che spesso paga a caro prezzo gli aumenti dei prodotti a causa delle speculazioni, mentre l’effettivo guadagno per noi resta bassissimo».
Profondo malcontento, quindi, tra gli agricoltori reatini pronti a tornare di nuovo in piazza. «Quella di venerdì è stata una bella iniziativa, c’è stata adesione con circa un centinaio di manifestanti – raccontano – Tutto è stato ovviamente fatto nel rispetto della legge, con la richiesta dei permessi necessari per manifestare e lo stesso succederà martedì prossimo, quando torneremo a far sentire la nostra voce». Si attendono intanto risposte da parte del governo e si spera anche in un dialogo con le amministrazioni locali «Finora è mancato il riscontro da parte della politica locale ed è qualcosa che facciamo fatica ad accettare, essendo noi un settore così vasto ed importante» concludono gli agricoltori reatini.