La rete delle Scholas Occurrentes di Papa Bergoglio ha firmato un accordo con il ministro Fedeli

Venerdì 9 Giugno 2017 di Franca Giansoldati
La rete delle Scholas Occurrentes di Papa Bergoglio ha firmato un accordo con il ministro Fedeli
Città del Vaticano Pianticelle d’ulivo nei corridoi, allegri murales dei ragazzi di strada della Colombia e dell’Argentina, pannelli con la firma di tanti calciatori (Ronaldinho, Maradona, Messi), un via vai di volontari attenti a sistemare seggiole e, soprattutto, i collegamenti Google con i 190 Paesi che fanno parte della rete delle Scholas Occurrentes, un laboratorio capace di unire le strutture educative alla fantasia di chi sogna un mondo con meno ingiustizia. Anche il Ministero della Pubblica Istruzione italiano ha firmato un accordo con questa piattaforma partita in sordina vent’anni fa a Buenos Aires. L’idea del cardinale Bergoglio e del suo amico professore Josè Maria del Corral con il tempo ha fatto strada, guadagnato appoggi, finanziamenti fino ad arrivare ad essere una organizzazione internazionale di diritto pontificio. Una rete di 446.133 scuole nel mondo che si scambiano contatti ed esperienze, senza confini religiosi, o differenze tra pubblico e privato. L’obiettivo è la promozione della cultura dell’incontro insegnata attraverso l’arte, lo sport, la tecnologia, i piccoli gesti quotidiani. La ministra Valeria Fedeli ha fissato le basi per la piattaforma italiana e oggi pomeriggio,  nel Palazzo San Calisto, dove si terrà l’inaugurazione ufficiale con Papa Bergoglio che benedirà i locali in uno degli edifici vaticani che un tempo ospitavano una parte degli uffici dei carismatici, ci sarà anche lei. 
 
Scholas con il tempo è diventato il più grande movimento studentesco a livello mondiale. L’ultimo paese ad aver aderito è l’Italia, ma presto ci sarà anche Israele  (www.scholasoccurrentes.org).  Papa Francesco nel 2013, pochi mesi dopo la sua elezione, insistette per realizzare un «piano di salvataggio» per una «generazione a rischio scarto». In diversi discorsi parlo con insistenza della progressiva marginalizzazione dei ragazzi situati ai margini del sistema produttivo e politico, confinati in un eterno presente senza prospettive né domani. A questo quadro si aggiungono spesso altre forme di esclusione causate dalla povertà, da disabilità fisiche e mentali, dal razzismo, dal pregiudizio. Ascoltando tanti genitori e tanti educatori il Papa si è reso conto che tra le pareti delle aule scolastiche si riproducono sovente le medesime fratture che soffocano la società. Così ha proposto di abbattere i muri e aprire le porte, rispolverando anche per l’Italia il modello Scholas Occurrentes. Il risultato è creare una rete internazionale di scuole – pubbliche, private, confessionali e non – dei cinque Continenti. Una aula-mondo dove giovani di ogni cultura e religione si scambiano, virtualmente, esperienze, si confrontano, imparano a convivere. «Le "Scholas" sono laboratori della cultura dell'incontro.
 
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