Papa Francesco commuove i detenuti di San Vittore: «Sono uno di voi»

Sabato 25 Marzo 2017 di Franca Giansoldati
Papa Francesco commuove i detenuti di San Vittore: «Sono uno di voi»
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Milano – Preghiera comune, cotoletta alla milanese, risotto giallo, sguardi incuriositi, applausi, commozione. “Mi sento a casa. Siete fratelli per me”. Nel terzo braccio del carcere di San Vittore Papa Francesco trascorre oltre due ore in compagnia dei detenuti con i quali prega, conversa, pranza, interroga, ascolta. Momenti di totale privacy per espresso desiderio di Papa Francesco, lontano da fotografi, telecamere, giornalisti. Solo il seguito più stretto e le guardie del corpo della gendarmeria lo accompagnano. Prima di arrivare al San Vittore Bergoglio si è fermato con la Papamobile per assaggiare un piatto di risotto fumante che gli veniva offerto da dietro le transenne, appena cucinato dagli chef milanesi. Poi via dritto fino al penitenziario.

Fin da quando è iniziata la organizzazione della visita a Milano, il Papa ha affidato ai suoi collaboratori e al cardinale Scola il desiderio di ritagliare più tempo possibile da trascorrere con i detenuti. Lo hanno accontentato e così le due ore e mezza che ha trascorso dietro le sbarre, dimostrato tutta l'attenzione pastorale verso il mondo penitenziario. Si è intrattenuto a parlare un po' con i volontari, con le guardie penitenziarie, con le detenute della Cam, la casa protetta per detenute madri con bambini. Dentro a San Vittore era accompagnato dal cappellano e dalla direttrice che lo hanno scortato a visitare alcuni raggi, tra cui il sesto dove sono rinchiusi i reclusi protetti. 
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