Caos al seggio per il voto dall'estero, M5S: «Noi esclusi dallo spoglio»

Domenica 4 Dicembre 2016
Caos al seggio per il voto dall'estero, M5S: «Noi esclusi dallo spoglio»
1
File ai desk di riconoscimento per rappresentanti di lista e scrutatori e code sulla via Tibertina. E' la fotografia del cosiddetto bunker a Castelnuovo di Porto dove sono in corso le operazioni elettorali legate al voto degli italiani all'estero per il referendum costituzionale. Gli elettori aventi diritto al voto per corrispondenza all'estero sono 3.995.042, di cui 2.077.455 uomini e 1.917.587 donne.

La polemica. Capannelli di persone hanno cercato di orientarsi tra gli immensi edifici bassi, confrontando i propri documenti con i cartelli che indicano in quale corpo del complesso a nord di Roma devono recarsi. E ci sono state anche polemiche. Comitato del No e M5s hanno protestato per esseri rimasti fuori dal bunker mentre lo spoglio dei voti iniziava. «Non vogliono farci entrare perché sostengono che non abbiamo presentato entro le 12 di ieri in Corte d'Appello la documentazione per la domanda di designazione dei rappresentanti di lista, mentre noi l'abbiamo consegnata» aveva detto il consigliere regionale M5S Barillari secondo il quale le operazioni di voto sono iniziate senza loro. «Hanno sbagliato in Corte d'appello, i nostri nomi sono stati messi nella lista sbagliata, in quella dei Senatori per il sì. E intanto hanno fatto per due ore quello che volevano, è una violazione della democrazia. Non ci fermeremo qui» ha aggiunto Barillari. 

La replica. «Qui a Castelnuovo di Porto la situazione è tranquillissima, si sta lavorando in tutti i seggi in modo tranquillo. Creare allarmismi è da incoscienti» ha affermato Patrizia Prestipino del Pd, che si trova al centro della protezione civile a nord di Roma in qualità di rappresentante di lista per «i voti dalla Germania», spiega. Riguardo alle presunte irregolarità paventate da alcuni rappresentanti dei comitati del No, Prestipino smentisce risolutamente: «Non vedo malafede, le operazioni sono molto tranquille. Io penso che ogni presidente possa applicare la legge in modo più o meno rigido, poi se si vuole gettare panico a tutti i costi... ma non ci sono irregolarità. Non mi risultano schede arrivate aperte». 



 
Ultimo aggiornamento: 20:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA