L'allarme dei presidi: caos sui vaccini in tempo di iscrizione

Domenica 24 Giugno 2018 di Lorena Loiacono
L'allarme dei presidi: caos sui vaccini in tempo di iscrizione

La scuola è finita da appena due settimane ma la questione vaccini torna in cattedra, pronta a far discutere famiglie e istituti scolastici che, tra le polemiche, sono i primi a subire i maggiori disagi tra documenti e certificati da reperire e consegnare alle segreterie scolastiche.

Senza vaccino, infatti, a settembre niente asilo e multe da 100 a 500 euro per gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori. Ad occuparsi della richiesta e della raccolta dei documenti saranno gli stessi uffici scolastici alle prese, proprio in questi giorni, con gli esami. Si tratta quindi del periodo più caldo per le scuole dal punto di vista organizzativo. Le parole del ministro dell'Interno Matteo Salvini, che con un recente intervento sulla questione si è dichiarato contrario all'obbligo di 10 vaccini, non hanno fatto altro che accelerare i tempi per una polemica pronta comunque a riaccendersi con l'avvicinarsi del 10 luglio che, in base al calendario delle vaccinazioni obbligatorie per l'anno 2018-2019, è l'ultimo giorno per le famiglie per presentare la documentazione comprovante l'avvenuta vaccinazione.

LA DOCUMENTAZIONE
Nel caso in cui il vaccino non sia stato ancora fatto, le famiglie dovranno presentare l'esonero dai vaccini, il differimento o la richiesta per farlo già presentata alla Asl competente: tutti documenti a cui dovranno far seguito le vaccinazioni entro la fine dell'anno. Nelle regioni con l'anagrafe vaccinale saranno le scuole a chiedere alle famiglie inadempienti di portare i certificati. Sempre entro il 10 luglio. Entro due settimane o poco più, quindi, deve essere tutto pronto ma per gli uffici scolastici non sarà semplice: il timore è che che si ripeta quel che è accaduto lo scorso anno, tra caos e procedure diverse da una regione all'altra. «Basta incombenze burocratiche avverte Mario Rusconi, presidente dell'Associazione nazionale dei presidi del Lazio - al di là delle opinioni personali dei singoli operatori, alla scuola compete un'efficace organizzazione per superare le eventuali difficoltà. Quel che è avvenuto nei mesi successivi alla legge ha lasciato, infatti, molto a desiderare: in alcune regioni era compito delle scuole raccogliere le certificazioni ed inviare le segnalazioni alle Asl e, eventualmente, prendere la decisione di non ammissione a scuola degli studenti. E ciò, come comprensibile, ha creato molti problemi».

Un aspetto decisamente critico che rischia di mettere uno contro l'altro scuola e famiglia. «In altre regioni, come ad esempio il Lazio spiega Rusconi - l'Ufficio scolastico regionale e la Regione avevano concordato l'invio da parte delle Asl alle scuole della documentazione vaccinale o del non rispetto dell'obbligo ma in molti casi alle scuole non è arrivata alcuna segnalazione. Chiediamo quindi, in particolare al Ministero della Salute, di non riversare sulle scuole incombenze amministrative che mettono a repentagli l'efficienza delle segreterie scolastiche, già messe a dura prova dalla scarsità del personale e dai fin troppi numerosi impegni».

Le scuole si preparano quindi all'ennesima corsa contro il tempo per onorare le scadenze visto che non ci sono cambi di rotta in vista, per quel che riguarda l'obbligo vaccinale: «Questo non è un tema prettamente scolastico sottolinea infatti il ministro all'istruzione Marco Bussetti ma di tutela della salute pubblica nel rispetto di quanto previsto dalla Costituzione».

E la legge sui vaccini per ora resta com'è.

Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 01:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA