Vaccini, rivolta dell'Ordine dei medici: «No al rinvio dell'obbligo per l'iscrizione a scuola»

Sabato 4 Agosto 2018
Vaccini, rivolta dell'Ordine dei medici: «No al rinvio dell'obbligo per l'iscrizione a scuola»
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«No al rinvio di un anno dell'obbligo di presentare i certificati vaccinali per l'iscrizione alla scuola dell'infanzia e ai nidi». È la posizione espressa dal presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, in merito all'emendamento approvato con il decreto Milleproroghe. L'emendamento, afferma, «non risponde all'evidenza scientifica circa la necessità delle vaccinazioni. Lanciamo un appello al Parlamento perché rispetti la scienza».

«Sulle vaccinazioni lanciamo un appello al Parlamento, perché, nelle sue decisioni, rispetti sempre la scienza e metta il ministro della Salute, Giulia Grillo, nelle migliori condizioni per lavorare», afferma Anelli all'indomani dell'approvazione al Senato dell'emendamento al decreto Milleproroghe che fa slittare di un anno l'obbligo vaccinale come condizione per l'ingresso alle scuole dell'infanzia e ai nidi. «Esprimiamo la nostra piena fiducia nel ministro - prosegue Anelli - e le assicuriamo il nostro sostegno, sapendo che potrà contare anche su tutti gli organismi tecnico-scientifici a sua disposizione per garantire le coperture vaccinali senza compromettere o ledere alcun diritto». «L'articolo 32 della nostra Costituzione tutela la Salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività - conclude -.

Al Ministro il compito di attuare tale tutela, attraverso politiche sanitarie che si fondino sulle migliori evidenze scientifiche a nostra disposizione».

«Tutto il mondo medico e scientifico si sta mobilitando contro il folle rinvio dell'obbligatorietà dei vaccini. È una scelta dissennata, operata con uno strumento non idoneo come il milleproroghe. A questo punto o il ministro della salute Grillo interviene subito e stralcia il provvedimento oppure il Pd chiederà con forza le sue dimissioni». Lo annuncia il senatore Dem Davide Faraone.

Intanto il ministro della salute Giulia Grillo ribadisce su Facebook: «I bambini dovranno continuare a essere vaccinati e i genitori dovranno ancora presentare le certificazioni. È stata sospesa per un anno una dello tre forme sanzionatorie della legge che prevede il non accesso dei bimbi non vaccinati ad asili nido e materni». «Nessun passo indietro sull'obbligo vaccinale», aggiunge.
«È allo studio dei parlamentari un disegno di legge che prevede un obbligo flessibile nel tempo e nello spazio. Ossia uno strumento razionale e di buon senso che contempera il diritto alla salute collettiva e individuale», continua il ministro. E, sottolinea, «Un'impostazione che manterrò anche durante il passaggio parlamentare». Le vaccinazioni, conclude, «sono un tema troppo importante e non va fatta una guerra alla razionalità».
E assicura: «Come rappresentante del Governo faccio presente ancora una volta, sperando di non dovermi ripetere, che farò di tutto per la promozione attiva delle vaccinazioni. Ho già parlato con il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, e con il presidente della Federazione dei pediatri di libera scelta (Fimp), Paolo Biasci, per avviare nei mesi di settembre e ottobre - annuncia- delle giornate di promozione attiva delle vaccinazioni negli ambulatori medici. Al tempo stesso, sarà mia cura avviare progetti per promuovere la vaccinazione attiva nelle strutture in cui opera il personale sanitario. Insieme al ministro dell'Istruzione garantiremo a tutti i bambini immunodepressi, quelli che non possono scegliere se vaccinarsi o meno, l'adeguata collocazione in classi in cui è assicurata la copertura vaccinale. In questo modo dando la priorità a chi non può scegliere rispetto a chi può scegliere di vaccinarsi e decide comunque di non farlo». «È inoltre allo studio dei parlamentari un disegno di legge che prevede un obbligo flessibile nel tempo e nello spazio. Ossia uno strumento razionale e di buon senso che contempera il diritto alla salute collettiva e individuale. Un'impostazione che manterrò anche durante il passaggio parlamentare. Le vaccinazioni sono un tema troppo importante e non va fatta una guerra alla razionalità», conclude.

Il vicepremier Di Maio. «Sui vaccini stiamo portando avanti quello che avevamo detto. Crediamo nei vaccini. Le famiglie vanno sensibilizzate per farli ma non si può pensare che la scuola sia il luogo per obbligare i bambini a farli perché si rischia di escluderli dal sistema scolastico». Ad affermarlo, a margine del suo intervento a Pescara, è il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio.

Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 09:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA