Renzi-Gentiloni, sale la tensione sul caso Visco

Venerdì 20 Ottobre 2017 di Nino Bertoloni Meli
Gentiloni e Renzi (ansa)

E il governo, come si comporterà con Ignazio Visco? «Palazzo Chigi tutelerà l'autonomia di Bankitalia», scandisce il premier Paolo Gentiloni, che spiega, precisa e puntualizza: «Le decisioni saranno basate sulle prerogative attribuite alla presidenza del Consiglio dalla legge e ispirate esclusivamente al criterio di salvaguardia dell'autonomia dell'istituto». Questo il Gentiloni uno, di buon mattino, volto anche a smentire le ricostruzioni «di vario segno» apparse sui giornali circa un conflitto tra premier e leader del Pd suila vicenda Bankitalia, con corollario che tutti fossero all'oscuro tranne Maria Elena Boschi. Il Gentiloni due, a questo proposito, precisa, sotto la formula «fonti di palazzo Chigi» che la sottosegretaria «gode della piena fiducia del presidente del Consiglio». Ma insomma, chi sapeva e che cosa?

«Tutti sapevano tutto», va a dire chiaro e tondo in tv Matteo Renzi, il quale ricorda come Gentiloni lo abbia chiamato per informarlo che stava facendo cambiare la mozione dem della discordia attraverso la ministra Anna Finocchiaro. Il filo Nazareno palazzo Chigi non si è insomma spezzato, forse un po' ingarbugliato. «Non ho alcun timore in proposito», fa sapere Luca Lotti, renzianissimo ministro dello Sport, «la vicenda banche è complessa, ne discuteremo in Consiglio dei ministri». Scettico, molto scettico, sul medesimo presunto conflitto si dice Antonello Giacomelli, vice ministro alle Tlc e molto vicino a Lotti. Renzi tiene il punto, e a Otto e mezzo fa capire qual era e qual è l'obiettivo che si prefiggeva sollevando il caso Visco: «La nomina è di pertinenza del governo, certamente, ma non è lesa maestà se il Pd come partito sottolinea e vuol far sapere che non è andato tutto liscio. Si può dire?».

I NOMI
Per il leader del Pd, «non è un problema di nomi», sicché «se il governo poi deciderà di rinominare Visco, benissimo, il Pd si atterrà alle scelte di palazzo Chigi, non la riterrà una sconfitta, ma non si può rinunciare a sottolineare che alcune cose non sono andate come dovevano. E mi aspetto che la commissione d'inchiesta sulle banche ci riservi sorpresine».

Sulla vicenda i toni restano alti, le prese di posizione tuttora polemiche. Rompe il silenzio Romano Prodi, che alcuni renziani doc in queste ore avevano ricordato per la sua mozione del 2005 proprio su via Nazionale. «Vedo maldestri tentativi di ricercare precedenti alla improvvida mozione presentata dal Pd e che si propone un parallelismo con una mia presa di posizione del 2005. Il mio intervento di allora - sottolinea il Professore - mirava ad accelerare l'approvazione della Legge sul risparmio che conteneva il giusto passaggio della carica di Governatore da carica a vita a carica con una scadenza di mandato e che assegnava alla Consob il compito di vigilare sulla concorrenza anche nel sistema bancario. È del tutto evidente che parliamo di obiettivi e modalità completamente diversi».

Se per M5S, sbrigativamente, «i responsabili delle crisi bancarie sono Renzi e Boschi» (Di Maio), da altre forze di opposizione arrivano però pronunciamenti nuovi.

Silvio Berlusconi, ad esempio, si colloca sul fronte dei critici di Bankitalia: «Sul caso Visco certamente la Banca d'Italia non ha svolto quel controllo che dalla banca stessa ci si attendeva, quindi non sono del tutto senza senso le volontà di un controllo su quello che si è verificato». Una lancia a favore del Nazareno la spezza Angelino Alfano, che definisce «esagerate» «alcune reazioni contro il Pd. A sinistra la polemica non accenna a diminuire. A tenere accesi i carboni ci pensa Matteo Orfini, che prima ricorda ai bersaniani che proprio loro si sono astenuti su una analoga mozione del M5S critica con Visco, salvo poi attaccare il Pd. «Cari compagni, o fate la sinistra o fate i portavoce a prescindere del salotto buono», twitta il presidente dem. Non passa molto che arriva il controtweet di Bersani: «E' l'eterno gioco tra guardie e ladri. Si vuole dare tutto addosso alle guardie per lasciare tranquilli i ladri».

Ultimo aggiornamento: 16:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA