Unioni civili, Sacconi: «Effetti pesanti per i conti previdenziali, la reversibilità andrà a tutti i conviventi»

Giovedì 12 Maggio 2016 di Diodato Pirone
Unioni civili, Sacconi: «Effetti pesanti per i conti previdenziali, la reversibilità andrà a tutti i conviventi»
ROMA «Questo provvedimento avrà effetti pesantissimi sugli equilibri previdenziali ed è bene che gli italiani lo sappiano». Maurizio Sacconi, presidente centrista della Commissione Lavoro del Senato, non usa giri di parole.
Presidente Sacconi, il governo ha presentato conteggi rassicuranti. Può spiegare nel dettaglio il suo allarme?
«Il problema riguarda essenzialmente le pensioni per i superstiti. Oggi la spesa italiana per esse è di oltre 40 miliardi di euro annui, cui vanno aggiunti circa 20 miliardi di detrazioni fiscali e di assegni familiari.».

Lei teme un'esplosione di queste voci.
«Certo. I conteggi, sia pure in modo grossolano, lo dimostrano».

Quali sono i conteggi che ha fatto?
«In Germania le unioni omosessuali sono il 2,5% del totale. E dunque si può ipotizzare che a regime l'aumento di spesa sociale sia almeno di 1,5 miliardi, pari appunto al 2,5% di 60 miliardi. Ma in realtà la spesa previdenziale aumenterà molto di più».

E perché?
«Perché la legge sulle Unioni Civili garantisce la reversibilità previdenziale alle coppie omosessuali ma non alle stabili convivenze eterosessuali delle quali pure si occupa la seconda parte della legge».

E quindi?
«Prima o poi la Corte Costituzionale non potrà non concedere la reversibilità anche alle coppie eterosessuali che convivono da tempo e che magari hanno figli. Verso di esse è stato fatto un torto assurdo. Perché vorrei ricordare che la reversibilità nasce nel presupposto che uno o tutti e due i membri della coppia non abbiano espresso il loro pieno potenziale professionale per accudire i figli. Dunque la reversibilità è un riconoscimento del valore della genitorialità. A me pare inevitabile che la Consulta ristabilisca la parità dei diritti fra convivenze omosessuali ed eterosessuali. E queste ultime sono non poco diffuse».

Ma allora perché il governo ha sostenuto che la legge appena approvata non provoca danni sostanziali agli equilibri pensionistici italiani?
«E' un errore voluto».

Si spieghi meglio.
«Il Pd voleva assolutamente la legge nella sua versione ideologica e questo ha indotto il governo a calcolare l'impatto finanziario solo per i prossimi 10 anni e solo per le coppie omosessuali. Invece la legge di contabilità pubblica prevede che i calcoli previdenziali vengano fatti per ”almeno 10 anni” fino a che gli effetti vanno pienamente a regime. Hanno volutamente ignorato una parolina: ”almeno”. Le norme saranno a regime quando i nuovi "sposi" raggiungeranno la mortalità media. La verità è che le Unioni Civili equivalgono ad una bomba previdenziale che prima o poi esploderà come un vulcano».

Il suo giudizio negativo sulle Unioni Civili dipende dagli effetti negativi sull'Inps o è più complessivo?
«Com'è noto, io penso che si tratti di un provvedimento molto divisivo mentre era possibile un accordo unanime sui diritti e doveri di mutuo soccorso materiale e morale tra tutti i conviventi, omo ed eterosessuali. Si è invece preferito un testo fortemente ideologico costruito assieme alle comunità Lgbt».

Non c'è però la stepchildadoption, ovvero l'adozione di figli già riconosciuti a uno dei due membri della coppia omosessuale.
«Ricalcando le Unioni Civili sul matrimonio si definisce il presupposto che permette ai singoli tribunali di riconoscere le adozioni da parte di coppie omosessuali. Non c'è dubbio: quel fronte ha vinto la partita della famiglia artificiale ma ora decideranno gli elettori che chiameremo a referendum per abrogare la prima parte della legge sui similmatrimoni».