La Lega e il "contrattino" per votare a settembre: ipotesi governo-ponte

Lunedì 30 Aprile 2018 di Mario Ajello
La Lega e il "contrattino" per votare a settembre: ipotesi governo-ponte
La svolta della Lega. Si chiama governo-ponte. O più chiaramente: governo elettorale. Potrebbe nascere oppure no, visto che tutto è aleatorio e indefinito in questa affannosa ricerca di una maggioranza che non c'è. Ma mentre una dopo l'altra cadono o si complicano tutte le opzioni in campo - anche se Salvini ancora insiste sulla via prioritaria: l'esecutivo del centrodestra con i 5 stelle - ai piani alti del Carroccio si ragiona su quello che potrebbe essere il punto di caduta finale di questa crisi. Lo raccontano così: «Un governo non del Presidente né un governissimo o quel tipo di pateracchi lì, ammucchiate di tutti per non fare nulla. Ma un'altra cosa. Un esecutivo che porti l'Italia al voto a ottobre. Con dentro tutto il centrodestra, i 5 stelle e chi ci sta». Obiettivo: fare la legge elettorale - i leghisti credono che con i grillini su questo si possa trovare una intesa solida, come lo è stato sulle presidenze delle Camere - e varare, in questo governo temporaneo, la manovrina di aggiustamento chiesta dalla Commissione Europea. La legge di bilancio, in questo schema, la farà poi il governo nuovo che uscirà dalle urne. E sia che la legge elettorale vedrà davvero la luce (non sarà affatto semplice) sia che il Rosatellum rimanga, gli uomini di Salvini si dicono arci-convinti che nel voto di ottobre sarà il centrodestra unito a vincere più chiaramente di quanto sia accaduto il 4 marzo.

L'OFFERTA
Ecco insomma, a chi ci sta, l'offerta della Lega. Il governo-ponte, governo-parentesi, governo di scopo resta comunque una subordinata al tentativo, su cui Salvini ancora punta veramente e dopo il voto in Friuli ci punta ancora di più, di arrivare a un esecutivo del centrodestra con i pentastellati (e Berlusconi) che abbia respiro lungo e un vero e proprio programma di legislatura. Il Piano B prevede invece non cinque anni di governo ma quattro mesi di durata, non un contrattone alla tedesca ma - come auto-ironizzano in casa leghista - «un contrattino precario a tempo determinato». Si può fare? Un'ipotesi di questo tipo, che prevede il voto quasi subito, anche se non a giugno perché ormai è tardi, rischia di essere poco gradita per esempio a Berlusconi per due motivi. Il primo, ma superabile, è che il Cavaliere le urne le vorrebbe il più lontano possibile (ma a certe garanzie non è detto che su questo non ceda). Il secondo, più corposo, è che il governo-ponte cancellerebbe quella che è l'opzione su cui Berlusconi insiste di più: Salvini che si presenta in aula come premier di un governo di minoranza che prende i voti random compresi quelli del Pd assai corteggiati da Silvio. Con il rischio però, per il capo del Carroccio, di bruciarsi e comunque questo eventuale «governo per tirare a campare» i dirigenti della Lega lo escludono a priori.

LA VELOCITA'
Per Di Maio, che sta perdendo tutte le partite del post-4 marzo, un governo con elezioni incorporate potrebbe essere il suo rilancio, ma M5S devono superare il vincolo dei due mandati. E l'opzione anche a Renzi potrebbe andare bene: visto che ha deciso di puntare tutto su una nuova legge elettorale. La fattibilità di un simile scenario, naturalmente, è tutt'altro che scontata. Ma nel caso la Lega riuscisse, come extrema ratio, a convincere gli altri per un governo-ponte, le condizioni d'ingaggio stabilite dai salvinisti sono rigide: «Stabilire da subito la durata limitata della cosa, perché spesso i governi che devono durare poco non schiodano più». E ancora: i 5 stelle devono essere dentro e non fuori, perché servono numeri solidi per questa operazione e non va concesso ai grillini il beneficio dell'opposizione. Quanto a chi farà il premier, questo non viene considerato il problema principale. E comunque spetterà a Mattarella indicarlo. L'importante, ragionano i leghisti, è che si chiarisca bene quale dovrà essere il programma e che tutto si svolga velocemente e responsabilmente, per poi dare un «governo vero», a inizio autunno, agli italiani.
 
Ultimo aggiornamento: 07:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA