Legge elettorale, dopo le proteste a Montecitorio scatta il divieto di affaccio

Giovedì 12 Ottobre 2017 di Marco Conti
Legge elettorale, dopo le proteste a Montecitorio scatta il divieto di affaccio
Grillini ancora in piazza, anche se sono poche decine. La legge elettorale non è argomento che tira. Bollare come “fascista” il Rosatellum dopo tre legislature di nominati e di Porcellum, può sembrare paradossale soprattutto se a farlo è uno dei tanti nominati. Come discutibile è definire norma “salva-Verdini”, l’emendamento che allarga i criteri per le candidature nei collegi esteri. Pensare di nascondere un candidato scomodo nel collegio brasiliano o in Oceania fa sorridere, ma in queste circostanze tutto serve per gridare e agitare la piazza.

In attesa della marcia su Roma, promessa da Forza Nuova, nella piazza davanti Montecitorio stazionano grillini e forconi. I toni sono minacciosi anche se il seguito è scarso. Quanto basta però per chiudere di nuovo piazza Colonna e piazza Montecitorio ai pedoni con relativo caos che si scarica su via del Corso. 

Impauriti, o forse molto prudenti, stamane i commessi di Montecitorio hanno chiuso tutte le finestre che danno sulla piazza e invitato tutti, impiegati, parlamentari e consiglieri, a non aprire le imposte, tantomeno affacciarsi dalla finestra.

Prudenza obbligata, anche se i manifestanti vengono tenuti a debita distanza dalla Polizia in assetto anti-sommossa.

 
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