Renzi: staremo all'opposizione, ci farà bene

Giovedì 29 Marzo 2018
Renzi: staremo all'opposizione, ci farà bene

«La situazione politica è chiara: il Pd starà all'opposizione. E stando all'opposizione potrà dare un aiuto al Paese portando un clima di civiltà e rispetto del Governo che nei nostri confronti purtroppo non c'è stato. L'opposizione si può fare bene e può farci bene, molto bene. Chi ha vinto le elezioni si metterà d'accordo, prima o poi: del resto Cinque Stelle e Centrodestra stanno facendo accordi in tutti i passaggi istituzionali». Così Matteo Renzi nell'e-news.

«Quando eravamo al Governo noi, questa fase delicata della democrazia parlamentare si chiamava "accaparramento di poltrone". Ora che c'è un accordo che va da Berlusconi a Di Maio, passando per Salvini, per i centristi, per la Meloni (cinque forze, un nuovo pentapartito) si chiama "rappresentanza istituzionale". Quelli che quando c'eravamo noi gridavano nei talk contro gli inciuci, oggi vanno in tv a spiegare la necessità degli accordi che smentivano con forza prima delle elezioni. Guardiamo il positivo, amici. Il vocabolario della politica migliora: si passa dagli insulti ai toni istituzionali. E nelle aule del Parlamento il clima è molto più tranquillo», ha scritto ancora l'ex premier.

Convocare i gruppi Pd di Camera e Senato prima delle consultazioni. Lo ha chiesto Dario Franceschini, a quanto si apprende, prendendo la parola questa mattina nell'assemblea del gruppo Pd alla Camera. Con un intervento al quale ha replicato Lorenzo Guerini: c'è la linea della direzione, i gruppi Dem si riuniscano dopo il Quirinale. Il ministro Franceschini, nel prendere la parola, ha sottolineato che in questa fase il Pd è stato troppo silente: va bene richiamare la linea della direzione sul partito all'opposizione - è il senso del ragionamento - ma intanto c'è stata
un' evoluzione della situazione e dunque è giusto tornare a discutere nei gruppi prima che la delegazione Dem salga al Colle per le consultazioni. Alle parole di Franceschini ha replicato Guerini, secondo il quale alle consultazioni è giusto che il Pd porti la linea definita nella direzione del partito. Una riunione dei gruppi, per ulteriori valutazioni, è più opportuno che venga convocata - avrebbe detto Guerini - dopo le consultazioni.

Resta ferma la linea dell'opposizione ma dire opposizione non basta: bisogna presentarsi al Quirinale indicando qual è l'agenda del Pd, che si caratterizzi in particolare sui temi del sociale. È il ragionamento che, a quanto si apprende, il ministro Andrea Orlando ha fatto questa mattina prendendo la parola nell'assemblea dei deputati Pd. Orlando, come Franceschini, si è detto convinto che serva un'assemblea congiunta dei gruppi di Camera e Senato per un confronto sull'agenda che la delegazione Dem porterà al Colle. Un'assemblea da tenersi dunque prima dell'inizio delle consultazioni. 

«Convocheremo prima i gruppi parlamentari e poi la direzione nazionale subito dopo le consultazioni al Quirinale così da poter valutare tutti insieme la situazione politica», ha annunciato il reggente del Pd, Maurizio Martina. 

Ultimo aggiornamento: 18:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA